universita'

Facebook e Twitter? Unifi non vi conosce

Gli Atenei di Siena (193 fan) e Pisa (1118) puntano alla rincorsa avendo attivato da pochi mesi i profili ufficiali, l'Università di Firenze non è proprio partita. C'è solo un profilo attivato dagli studenti

Follower, numero di fan e di like, frequenza nel twittare. Espressioni che con i mesi diventano sempre più comuni, riuscendo addirittura a superare resistenze (e diffidenze) delle Università italiane. Non però quelle dell'Ateneo fiorentino, ancora sprovvisto - diversamente dalle Università di Siena e Pisa e dal 66% degli atenei italiani - di una pagina ufficiale su Facebook ed un profilo su Twitter. Tutto questo mentre i principali atenei, soprattutto quelli dell'Italia settentrionale, da tempo si sono cimentati nella scommessa dei social network come nuova forma di interazione con studenti (e non solo). Un gap che emerge anche da una ricerca condotta da Università.it, che prendendo spunto da un precedente studio sul rapporto tra atenei e social network condotto da Fabio Giglietto, del Dipartimento di Studi della Comunicazione dell'Università di Urbino, ha sviluppato una mappatura degli atenei presenti con pagine ufficiali sia su Facebook, che su Ttwitter. Il 66% di questi hanno dunque inaugurato questo nuovo canale di comunicazione e interazione con i propri studenti, ma in testa alla graduatoria stilata dal quotidiano online d'informazione, che ha utilizzato come parametro la quantità di fan per ciascuna pagina, spiccano gli atenei dell'Italia settentrionale, tra le prime otto posizioni nella top quindici.

Sul podio al primo posto l'Università di Torino (19.066 fan), seconda Padova (17.714), terza la Bicocca di Milano (14.225). La graduatoria cambia invece se il criterio utilizzato è il rapporto tra numero di iscritti e "like" ricevuti, con Bicocca di Milano in pole, seguita dall'Università di Parma e da quella di Torino. Cambia la graduatoria (Twitter), ma non i premiati: solo Padova, Torino, Politecnico di Milano e Torino superano i 2.500 follower. Poca Toscana nelle graduatorie, ma se gli Atenei di Siena (193 fan) e Pisa (1118) puntano alla rincorsa avendo attivato da pochi mesi i profili ufficiali, l'Università di Firenze non è proprio partita: «E' un ritardo calcolato, nel senso che l'obiettivo è sbarcare su Facebook con un'organizzazione forte e consolidata che ci permetta di informare, interagire e fornire risposte in tempo reale agli utenti» spiega il prof. Carlo Sorrentino, delegato del rettore alla Comunicazione.

La scelta è dunque una partenza in pompa magna (seppur in ritardo) rispetto ad una «presenza fantasma o con un utilizzo banale», che richiederà comunque i dovuti tempi: «Entro la fine dell'anno, ma probabilmente un assaggio lo daremo con una pagina specifica legata alla giornata di Porte aperte all'Università che riproporremo anche questa volta» annuncia Sorrentino. Forse sarà la volta buona per esiliare il fasullo profilo Facebook (presente da un anno) che con la denominazione "Unifi Firenze" riporta anche il logo ufficiale dell'Ateneo: «Lo abbiamo segnalato a più riprese a Facebook, ma niente da fare» rileva Sorrentino. E magari si riuscirà anche ad uniformare il sistema di comunicazione, che negli ultimi tempi ha registrato diverse "fughe in avanti". Come nel caso della Facoltà di Economia, che sulla home page del sito di Facoltà (www.economia.unifi.it) presenta due diversi account di Twitter attraverso i quali informa - rispettivamente - studenti e docenti. Insomma: c'è voglia di nuove forme di comunicazione (da un lato). Di unità e uniformità (dall'altro). Ma naturalmente, con i dovuti tempi.

Gaetano Cervone
13 febbraio 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA