Milano, 3 novembre 2010 - 20:10

Firenze addormentata?
Guida ai nuovi locali

La città del giglio si rinnova silenziosamente, offrendo alla gente posti nuovi da frequentare, luoghi antichi e dimenticati o contaminazioni che lasciano spazio a modi alternativi di concepire cibo, musica e cultura

di Ludovica Zarrilli

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Firenze addormentata, Firenze che offre poco e niente, Firenze dove la sera si esce e non si trova mai nulla di interessante da fare: i versi di una canzone sentita più e più volte. Ma a ben guardare, la città del giglio si rinnova silenziosamente, offrendo alla gente posti nuovi da frequentare, luoghi antichi e dimenticati o contaminazioni che lasciano spazio a modi alternativi di concepire cibo, musica e cultura.

La prima tappa del viaggio di corrierefiorentino.it nella “Firenze che non conosci” è nei locali, in quei posti che aprono qua e là rispecchiando un po' i cambiamenti di una città che piano piano si modifica. Santo Spirito, per esempio, è uno di quei quartieri che si sta poco alla volta reinventando (nonostante “la caciara” e il degrado che spesso fa parlare di sé) offrendo a nuovi venuti e antichi frequentatori, spazi di incontro dalle caratteristiche precise e interessanti. Il primo è Vivanda (via Santa Monaca 7r), prima enoteca biologica in città e gastronomia dall'appeal contemporaneo, che mette a disposizione dei clienti verdura a chilometri zero e prodotti rigorosamente biologici. L'atmosfera è gradevole e i proprietari molto accoglienti, funziona anche a mo' di ristorante, con tavoli che ci si apparecchia da soli, usando piatti, bicchieri e posate rigorosamente riciclabili. Taglieri di salumi, ottime zuppe ma anche secondi e contorni che vengono serviti velocemente e una notevole selezione di etichette scelte, tutto a prezzi contenuti. Se è il cibo naturale quello che si sta cercando, un altro posto da segnalare è il circolo Aurora (piazza Tasso), che nei vecchi locali dello spazio ricreativo nato negli anni Cinquanta a ridosso delle antiche mura, ha creato un punto d'incontro piacevole e intimo dove sorseggiare buon vino, mangiare piatti a base di ingredienti selezionati, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale jazz, spesso sostituito da vere e proprie jam session alle quali il pubblico presente (mai troppo perché gli ambienti non sono enormi) partecipa sempre con grande entusiasmo.

Volume
Volume

Altra tappa da non perdere, questa volta proprio in piazza, nel cuore pulsante di Santo Spirito, è Volume. Nato sulle ceneri della bottega dell'artista/artigiano Alfonso Bini che realizzava forme in legno (di cui alcune conservate anche al Moma di New York) il locale è stato lasciato così com'era quando ci lavorava l'ex proprietario, con molte delle sue opere appoggiate sugli scaffali; all'ingresso un juke box e in fondo lo spazio dedicato ai concerti di giovani emergenti. I nuovi arrivi si fanno un po' desiderare in altre zone della città, ma a ben guardare qualche chicca da segnare nell'elenco dei luoghi da non perdere si trova anche altrove. E' aperto da un po' ma chi sta fuori dal quartiere magari non lo sa, l'Ex 3 Contemporary art cafè, caffetteria del centro per l'arte (che ha da poco festeggiato un anno di vita) sul viale Giannotti, è l'unico luogo in tutta la città ad abbinare musica e arte contemporanea fino a notte fonda. Lo spazio lounge – dove si trova la caffetteria vera e propria con poltrone e riviste a tema – il venerdì e il sabato rimane aperto fino alle 3 del mattino con dj e musica elettronica, mentre nelle sale attigue si possono visitare le mostre in corso (Simon Roberts e Francesco Carone fino al 7 novembre). Rimane un po' nascosto, ma per chi ama frequentare il centro potrebbe essere un ottimo rifugio: il Mangiafoco (Borgo Santissimi Apostoli) è tra le poche enoteche a non essere prese d'assalto dal turismo di massa. Colori sgargianti alle pareti, ottime le piadine e dolci da assaggiare anche nelle salette del sottosuolo, dove intimità è la parola d'ordine.

Novità anche per gli amanti dei club, in via Mannelli ha da poco aperto i battenti Cielo, discoteca che ogni settimana ospita famosi dj arrivati da mezzo mondo, mentre chi non l'ha già fatto non può perdersi l'aperitivo con le farfalle nel tepidarium del giardino dell'orticoltura (ingresso da via Vittorio Emanuele, a due passi dal Parterre), tra lo svolazzio di farfalle esotiche e un allestimento che strizza l'occhio alla fine dell'Ottocento. Chi vuole farci una capatina deve affrettarsi, il bar e le farfalle scompariranno alla fine del mese come la carrozza di Cenerentola!

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