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Al Doris si balla ancora
Ma attenti al coccodrillo
In via Pandolfini dj, aperitivo e la nuova serata gay. Nello zoo della nightlife fiorentina è tornata la Signora Gorilla. Gli amici la chiamano Doris, come Doris Svensson, l’Orietta Berti svedese
Nello zoo della nightlife fiorentina è tornata la Signora Gorilla. Gli amici la chiamano Doris, come Doris Svensson, l’Orietta Berti svedese. Dopo tre anni di altalena (apre, chiude, riapre, richiude, si sposta, ecc), un mese fa il locale di via de’ Pandolfini che ha segnato un capitolo importante del clubbing fiorentino ha di nuovo ri-aperto i cancelli. Questa volta, in modo definitivo, sempre dal mercoledì (fin dall’ora dell’aperitivo) al sabato (con orari più notturni), oltre a una domenica al mese. Spostandosi dalla sede storica dove è sorto sulle ceneri dei mille locali gay di Marco Bagnai, al fondo rimasto sfitto dopo la chiusura del Dolce Zucchero tre anni fa. Molto più spazioso del precedente, all’entrata del nuovo spazio ancora campeggia il grande minaccioso coccodrillo che accoglie i clienti in una sorta di sala d’aspetto coperta (per le serate in cui la coda per entrare si fa proibitiva) e che consente di evitare tutti quei problemi di schiamazzi e ordine pubblico che spesso investono i locali di successo e non in grado di accogliere tutte le persone che desidererebbero entrare.
Luci ballerine, colori cangianti, video in continuo movimento per creare un’atmosfera mai statica, il nuovo Doris si candida di nuovo a essere uno dei luoghi di divertimento serale. Il suo successo lo deve alla scelta di iniziare un percorso fino a pochi anni fa scarsamente battuto a Firenze: la fusione tra la cultura del drink in stile american bar e quella musicale delle discoteche più cool, mantenendo però una dimensione più «intima» rispetto a una classica discoteca, in stile club, ospitando però dj di fama internazionale come Metro Aerea, Prins, Thomas. «Nomi che hanno reso famoso il vecchio Doris— racconta il principale socio, Simone Bernacchioni — E ora intendiamo proseguire ripartendo da dove ci siamo fermati nel 2009». Soprattutto grazie alla serata del giovedì con il progetto Tape Club a carattere più «indie». Serata che dal 16 dicembre accoglierà una nuova esperienza: il Doris D(g)ay, scritto con la D barrata e la «G» in evidenza. Si tratta infatti di una serata a tema gay, una novità per il Doris che comunque è sempre stato un locale gay-friendly, e che si ripeterà ogni giovedì con un’offerta musicale electroclash. Il mercoledì è invece dedicato alla tranquilla vita da aperitivo, il venerdì è all’insegna della nu-disco e il sabato a uno zibaldone musicale. È rimasto chiuso per due anni, il Doris. Ora la sua avventura riparte. Sempre con uno stile dedicato a chi ama seguire le ultime tendenze sia in campo musicale che di look. E con rinnovato entusiasmo: «Apro locali da una vita — continua Bernacchioni — e ogni volta sono tutti a mia immagine e somiglianza, incontrando il gusto estetico delle tante persone a Firenze e altrove che hanno il mio stesso gusto del divertimento».
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