marina di pietrasanta
Twiga, conti in rosso
Il bilancio all’origine dell’addio di Lippi e Brosio. Santanchè: Nessun problema, abbiamo fatto la ricapitalizzazione
MARINA DI PIETRASANTA — Daniela Santanchè sdrammatizza. «Bilancio in rosso? Non mi risulta. C’è stata una ricapitalizzazione e per fortuna il Twiga gode ottima salute. Comunque lunedì abbiamo il consiglio di amministrazione e sarò più precisa se ci risentiremo dopo quella data» . Il deficit che ha scosso il locale più mondano e chiacchierato della Versilia è di 1.181.195 euro e fa riferimento ai primi nove mesi dell’esercizio dello scorso anno. Una discreta stangata per il dancing e stabilimento balneare fondato da Flavio Briatore Paolo Brosio a cui, dopo un anno si aggiunsero l’attuale sottosegretario e Marcello Lippi. Sarebbe stato proprio il bilancio ad aver provocato un’insanabile frattura tra i soci, con l’addio definitivo dell’ex commissario tecnico della nazionale di calcio e di Brosio, da tempo convertito sulla via di Medjugorje a opere di bene e alla devozione assoluta alla Madonna.
«Nessuna frattura. Sono andati via perché non hanno aderito all’aumento di capitale. Hanno lasciato in pieno accordo con gli altri soci» , precisa l’onorevole Santanché. Però, come sempre accade quanto si parla di bilanci traballanti, adesso a Marina di Pietrasanta e in tutta la Versilia non si parla d’altro. Twiga in crisi? Probabilmente no. Anche perché andando a leggere i dati dell’ultima assemblea dei soci si capisce al volo che il debito maturato dal locale è stato provocato soprattutto da crediti non incassati dai clienti. Così, la società Mammamia gestore del locale, avrebbe deciso l’azzeramento del capitale e la sua successiva ricostituzione. Un piano da attuare in due fasi con l’azzeramento della riserva straordinaria (346.446 euro) di quella legale (10 mila euro) poi con un ricapitalizzazione da parte dei soci per un importo complessivo di circa 1 milione e 100 mila euro. Una manovra, che sempre secondo indiscrezioni, non è piaciuta a Lippi a Brosio. Da qui l’annuncio dell’uscita dal capitale della società.
Insomma, l’addio definitivo al Twiga. Ovviamente l’operazione finanziaria non si è fermata e le perdite sono state coperte dalla Laridel (holding lussemburghese di Briatore) e dalla Dani Communications di Daniela Santanché. Briatore, sempre con la Laridel, ha poi sottoscritto la quota di Brosio, mentre quella dell’ex ct della Nazionale è andata alla Sviluppo 07 di Giuseppe Blengino, imprenditore piemontese frequentatore assiduo della Versilia e soprattutto della Costa Smeralda. Blengino è, infatti, procuratore della Billionaire srl, società che gestisce l’omonimo locale della esclusiva località in Sardegna. Insomma, un’operazione che alla fine sembra rendere Briatore ancora più padrone del locale versiliese rappresentato dalla giraffa (twiga in lingua swahili) e rafforza il suo legame finanziario con la deputata del centrodestra. Marcello Lippi non vuole commentare. E con il suo yacht si prepara a una primavera-estate di relax con visite sempre più frequenti sull’isola di Capraia.
Anche Brosio non ama parlare del passato business del Twiga. Che non rinnega. «Sono stati anni bellissimi e ringrazio gli amici che sono stati con me — dice l’ex giornalista del Tg4 — ma adesso non posso più pensare al Twiga. Nella mia mente e nel mio cuore ho il progetto dell’orfanotrofio che sto aiutando a costruire in Bosnia» . E sulla perdita di esercizio precisa. «La società aveva bisogno di una ricapitalizzazione e io ho deciso di investire questi soldi per altri scopi. E questo è avvenuto senza polemiche né rotture» . Intanto il Twiga si prepara alla nuova stagione di rilancio con un cartellone speciale, super feste e forse nuovi soci. Conti permettendo.
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