Milano, 25 aprile 2011 - 16:57

Il social network gastronomico
nato all'ombra del campanile

Disharing è una piattaforma gratuita e aperta,
per la condivisione della buona cucina. Un'idea così gustosa non poteva che venire a due 44enni fiorentini: Luigi Pittalis e la sua compagna Elena Manzuoli.

di Ivana Zuliani

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Elisabetta propone un'intera giornata a Venezia dedicata alle specialità della laguna: spesa mattutina al mercato di Rialto, lezione nella sua cucina, pranzo- degustazione e merenda. Rosanna e Walter, che vivono vicino a Treviso, invitano a una cena a base di bolliti e canederli, mentre Orietta apre la sua casa di San Donnino per un itinerario alla scoperta dei sapori della Sardegna. Il popolo, buongustaio, di Disharing si mette in contatto con un click, nel mondo virtuale della Rete.

Ma poi si incontra tra fornelli e pentole o intorno a una tavola per condividere piatti, ricette e amicizia. Questi sì, reali. Disharing (www.disharing.com) è un social network gastronomico, gratuito e aperto, per la condivisione della buona cucina. Un'idea così gustosa non poteva che nascere in Toscana: dietro al portale ci sono due 44enni fiorentini, Luigi Pittalis e la sua compagna Elena Manzuoli. Tra le tante cose che li uniscono c'è la passione per il cibo. «Il fine settimana spesso lo passiamo in cucina, ci piace far da mangiare per gli amici. O anche solo per noi" raccontano».

Nel 2003 Luigi, che come lavoro fa il consulente aziendale, ha creato l'associazione Staseranonesco, promuovendo la riscoperta di piatti tradizionali o dimenticati e facendo ritrovare, insieme, il piacere di invitare a cena a casa, non al ristorante. Il progetto ha avuto molto successo, ma era diventato difficile da gestire, così Luigi ha pensato di trasferirlo interamente su Internet, creando una piattaforma dove le persone potessero mettersi in contatto direttamente. Dopo i posti letto, le auto, le case, l'ospitalità e i viaggi, ora si condividono anche fornelli e ricette. Gli «chef caserecci» del social network hanno un proprio profilo dove propongono specialità gastronomiche, si scambiano consigli su come fare al meglio un piatto, partecipano a gruppi e discussioni tematiche, ma soprattutto organizzano appuntamenti ed eventi per chiunque desideri andarli a trovare e assaggiare le loro creazioni, aprendo le porte della propria cucina agli amici della comunità di Disharing.

Basta consultare la mappa e scegliere l'evento a cui partecipare, magari abbinandolo a un viaggio. «Il web serve per semplificare i contatti. Ma lo scopo è scambiarsi la tavola, incontrarsi di persona a casa di qualcuno e conoscersi. E la tavola aiuta a buttare giù le barriere e un po' di imbarazzo» spiega Elena. «E grazie al portale abbiamo scoperto che la buona cucina sta in casa non solo di mamme e nonne, ma anche di tanti giovani e tanti uomini» aggiunge Luigi. Dopo un invito i partecipanti possono anche scrivere recensioni e commenti. Il sito è attivo da pochi mesi, gli iscritti sono 240, dalla Lombardia alla Sicilia. Molti sono fiorentini, ma alcuni vivono anche all'estero, Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna, Pechino. L'ultima cena organizzata a Firenze è stata preparata da un ragazzo cinese, Yuri. «Ha cucinato dei piatti spettacolari, niente a che vedere con quello che si mangia nei ristoranti cinesi in Italia» esclama Elena. Lo scopo di Disharing è anche questo: unire, attraverso la cucina, persone e culture.

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