Milano, 20 settembre 2012 - 11:38

Buon compleanno Santo Bevitore

Domenica l'evento organizzato dal ristorante di via Santo Spirito: cibo, vino e musica, offerti ai clienti

di Ludovica V. Zarrilli

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Dieci anni sono un traguardo importante, soprattutto se sono stati dieci anni di successi. Il Santo Bevitore, ristorante e punto di riferimento delle notti fiorentine, spegne le sue prime dieci candeline e lo fa festeggiando insieme alla città, offrendo una serata per strada in via Santo Spirito: cibo da manuale, ottimo vino, buona musica. L’appuntamento è per domenica 23, alle 21, quando il jazz dei Montefiori cocktail comincerà a suonare per chi vorrà unirsi all’allegra combriccola. Ma facciamo un passo indietro. Un decennio di successi non si costruisce in un giorno, ci vuole pazienza, amore e dedizione. Ed è proprio da lì che sono partiti Marco Baldesi, sua sorella Martina e l’amico Stefano Sebastiani, che dopo aver passato gli anni dell’università a lavorare tra un locale e l’altro (da Le Murate, all’Osteria del Caffè Italiano fino al San Lorenzo restaurant di Londra) e mentre due di loro avevano già intrapreso strade totalmente diverse — responsabile comunicazione uno, avvocato l’altro — decisero di scommettere su qualcosa di nuovo.

«Era il 2002 — spiegano i tre soci — un periodo in cui sembrava che, dopo la caduta delle Torri Gemelle, l’economia mondiale si stesse fermando. Invece trovammo questo locale, che da qualche anno ospitava la trattoria Cecco Beppe e che anticamente era stata la posta da cui i cavalli partivano verso Incisa e decidemmo subito che sarebbe stata la casa del nostro ristorante». Da lì alla nascita del Santo Bevitore il passo è stato breve. «L’idea del nome — spiega Marco — è della mamma di Stefano, è una professoressa di lettere e ci suggerì di giocare con il titolo del famoso romanzo di Joseph Roth, La leggenda del Santo bevitore. Santo per rimandare alla strada, via Santo Spirito, e bevitore per via della ricca cantina; e poi c’è l’aurea di generosità, qualità imprescindibile nella storia di Roth e filosofia spostata anche dal ristorante, che da sempre organizza il pranzo di Natale per la Caritas e che da quest’anno collabora anche con «Corri la Vita» e File. Ed è stata proprio quell’aria un po’ disinvolta, che abbina a una carta curata un’atmosfera piacevole ma mai troppo impegnativa, che ha contribuito a decretarne il successo. Tant’è vero che, oltre ai moltissimi fiorentini, tra i clienti affezionati ci sono anche Monica Bellucci, Alessandro Gassman, Fiorello e poi Jessica Alba, tanti giocatori della Fiorentina, la famiglia Elkann, Cesare Prandelli e l’attrice Martina Stella, che «al Santo» è di casa. Gourmet sì, ma senza «tirarsela» troppo, questo l’ingrediente segreto che ha fatto sì che l'universo del Santo si allargasse, prima col «Santino», dove si sorseggia un bicchiere di vino e si mangia un tagliere di affettati, e poi con un ampliamento del ristorante.

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