Il mojito? Tra Moskow e Fidel

E qui arriva il bello: Corsi aggiunge frutta, in parte in pezzi e in parte frullata e crea il mojito al cocco, al frutto della passione, alla mela verde, pesca, fragole, ananas e melone; si osa di più con le spezie, peperoncino, cannella, zenzero, oppure con la vaniglia, il caramello e la liquirizia, per i palati più dolci. Per gli audaci, invece, nella lista c’è il mojito “genovese” al basilico, oppure il “mediterraneo” con pomodori pachino e rosmarino; per una serata speciale Corsi consiglia l’Imperial, un mojito che al posto del rum vede l’aggiunta dello Champagne e per chi deve guidare c’è il mojito analcolico, senza rum ma con l’acqua minerale di S. Carlo, storiche terme apuane, che in pratica è una bicchierata di freschezza mai provata.

Da provare per i più “duri” il mojito Moskow con la vodka al posto del rum e per i nostalgici il “Fidel”, in onore di Fidel Castro che lo beveva con l’aggiunta di birra, naturalmente cubana, al posto della soda. Al Mojito’s club tutti i cocktail si bevono in bicchieri tradizionali, oppure in barattoli della marmellata, per un piacere doppio anche nella quantità e si accompagnano, volendo, a gustosi panini, oppure a sigari e ghiaccioli naturalmente al sapore di mojito. E per l’inverno Corsi ha già in mente altri 10 mojito speciali, tra cui quello al cioccolato fondente e al caffè che, parola sua, faranno ricredere anche i più scettici.