il concerto

Il Franchi dei fan di Liga

Caldo, sonno e sete: niente può fermare l'onda di ragazzi che, ha accerchiato lo stadio Artemio Franchi, aspettando il concerto. Qualcuno ha dormito lì ieri sera

Caldo, sonno e sete: niente può fermare l'onda di ragazzi che, ha accerchiato lo stadio Artemio Franchi, aspettando il concerto di Ligabue. Questa mattina, alle otto, la zona di Campo di Marte era già un brulicare di zainetti, borse termiche e cappelli di paglia. Arrivano dalla passerella ferroviaria o dai parcheggi sui viali, affollano i bar per l'ultimo caffè con cornetto della giornata, e si vanno a concentrare in due punti precisi e strategici, sul lato Maratona. Davanti agli ingressi del prato si consumerà la contesa per i tanto agognati “braccialetti”, che permettono l'accesso al “pit”, la tana riservata a qualche centinaio di fans, a ridosso del palco. «Mi hanno detto che il pit è proprio dentro il palco», si augura Daniele, sull'esempio di altri concerti cui ha assistito in questi anni. Dentro il palco o no che sia il pit, il caffè con cornetto rimane sullo stomaco a quanti, dopo aver superato il controllo dei biglietti, capiscono di essere stati preceduti da una moltitudine di altri fans, che hanno alzato ancora più su l'asticella del caldo, del sonno e della sete. I tanti puntolini umani, visti da lontano, hanno due capifila che non temono confronti. Federico Zinni e Margherita Cilli, rispettivamente di Pescara e di Ravenna, sono appiccicati ai cancelli dell'ingresso dalle 17 di ieri. «E' vero, è vero», commenta Daniela, che, con altri amici, è lì dalle tre del mattino. «Credevamo di non trovare nessuno - aggiunge Emanuele, - e invece abbiamo sbagliato, dovevamo alzarci prima».

LE STORIE DEI FANS - Emanuele e Alice vengono da Campi Bisenzio, hanno l'aria rammaricata per essere partiti “soltanto” alle sette e mezzo. Federico e Margherita, guardati da tutti con un misto di invidia e perplessità, stanno seguendo il Liga dappertutto, come dimostrano i braccialetti degli altri concerti che indossano ancora. Hanno 29 anni lui e 22 lei. I genitori che dicono? «I miei non lo sanno», risponde Margherita. Verso le 9, cominciano a girare voci incontrollate sui braccialetti. “Li danno dentro”, “no, li danno fuori”, “ne danno 100”, “no, io so che sono 400”. Una ragazza inveisce contro gli altri, che mancano di organizzazione: “dovevamo fare una cosa autogestita, una lista coi nomi”. Come si fa in segreteria all'università, prima che apra, o “al concerto di Springsteen a San Siro!”. Verso le 10, alcuni addetti distribuiscono qualche centinaio di braccialetti, ma non è dato sapere quanti sono esattamente. I ragazzi si ammassano per ottenerli, e non è possibile accontentare tutti. “E' stato un macello, ma ce l'ho fatta”, esulta l'energico Lorenzo, che ha potuto strapparne alla concorrenza anche uno per la fidanzata Lisa.

ACQUA E CAPANNE - Dopo l'ammucchiata per il braccialetto, i fans di Ligabue cominciano a dare i primi segni di cedimento. I tanti che sono rimasti a bocca asciutta, restano sdraiati sul torrido asfalto. “Questa è la mia capanna”, indica Paolo, che ha improvvisato un riparo con un asciugamano rosa tenuto su da due transenne. In alcuni zaini si possono contare sei bottiglie d'acqua, in altri addirittura 10. I più organizzati si aggiungono agli altri con calma e pazienza. E stile: un gruppo di ragazzi è venuto in treno da Arezzo e diresti che vanno alla Costoli. Borsa termica, cappello di paglia, parasole, crema per non scottarsi. Hanno l'aria di averne passati, di concerti. Del resto, col passare degli anni si rinuncia a certi estremismi. Valentina Papale e Davide Vezzini si erano messi ad aspettare il braccialetto sotto l'unico alberello disponibile, un po' lontano dai due grandi mucchi: “l'anno scorso abbiamo fatto come loro”, dice Valentina, “ma eravamo troppo distrutti, alla fine. Dopo tutto, ho già 21 anni”.

Marco Bazzichi
13 luglio 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA