TECNOLOGIA & SPETTACOLI

Il ragno-robot balla a Trento

Danzerà insieme a due ballerini in carne e ossa, muovendo le sei zampe o inclinandosi a ritmo. È stato progettato e costruito in uno dei laboratori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

PISA - Il ragno robot è pronto per il palcoscenico: danzerà insieme a due ballerini in carne e ossa, muovendo le sei zampe o inclinandosi a ritmo. È stato progettato e costruito in Italia, in uno dei laboratori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Arts Lab diretto da Paolo Dario, e il debutto è fissato per martedì 27 luglio in provincia di Trento, a Dro, con la compagnia Masbedo.

RAGNO BALLERINO - Il robot-ragno è il coprotagonista dello spettacolo «Glima. Una performance», di Centrale Fies e Romaeuropa Festival, e sarà il terzo attore sul palcoscenico. Deve percorrere la scena inquadrando con la sua telecamera i due protagonisti: un uomo e una donna che si affrontano in una lotta senza vincitori nè vinti, legati da uno sciame di funi nere che impedisce loro di liberarsi. I loro corpi, i volti e ogni movimento sono catturati dalla piccola telecamera del robot, mentre le immagini vengono proiettate su due schermi che si trovano in fondo al palco. In questo modo il pubblico si trova a seguire i particolari della scena attraverso gli occhi del ragno automa. È stata la stessa compagnia di danza a volere il piccolo robot sulla scena e a commissionarne la realizzazione.

L'INGEGNERE - Alto 20 centimetri e largo 50 con le zampe in posizione di riposo 50, il ragno-robot che sa ballare è il primo progettato dal gruppo italiano per scopi artistici. «Finora abbiamo realizzato dispositivi robotici per la biomedicina, l’assistenza o automi di servizio, come i robot-spazzini», ha detto l’ingegnere che ha progettato il ragno-robot, Alessandro Persichetti. Quando la compagnia di video-artisti ha contattato l’Arts Lab con l’idea di inserire un ragno robotico nello spettacolo, «abbiamo dovuto tradurre loro idee in ciò che poteva effettivamente essere fatto a livello ingegneristico: dall’assemblaggio alla programmazione, all’ingegnerizzazione». Quello che gli artisti hanno richiesto, ha detto ancora Persichetti, era qualcosa che potesse dare l’idea della tecnologia, con cavi esposti ed elettronica in vista. Così è stato: il piccolo robot ha corpo e zampe scuri, fili gialli, rossi e neri bene in vista, due occhi luminosi e una telecamera. Le batterie sono programmate in modo da rispettare i tempi della scena. «Il ragno - ha aggiunto Persichetti - è controllato a distanza ed è possibile decidere dove mandarlo e il tipo di camminata. Per esempio può essere guidato in modo che i suoi movimenti siano più veloci, oppure più lenti o sospettosi, e ancora può inclinare corpo e alzare una zampa per volta».

22 luglio 2010(ultima modifica: 26 luglio 2010)