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il concerto

Sting (sinfonico) incanta Firenze

Il concerto di Sting, al Teatro Verdi, prima data italiana del suo tour mondiale, è stato un viaggio a ritroso attraverso 30 anni di musica. Era accompagnato dalla Royal philarmonic concert orchestra

Una sorprendente e lieve maratona sinfonica di tre ore: il concerto di Sting, al Teatro Verdi di Firenze, prima data italiana del suo tour mondiale, è stato un viaggio a ritroso attraverso 30 anni di musica, la sua musica, fatta di varie tonalità, dal pop al jazz, dal folk alla musica classica. L’ex leader dei Police, accompagnato dalla Royal philarmonic concert orchestra, ha idealmente preso per mano i 1.500 spettatori del Verdi per condurli all’ascolto dei suoi successi, tutti ri-arrangiati in chiave sinfonica. Ad applaudirlo anche la moglie Trudie Styler, accanto al nostro Zucchero. La sua voce è ancora potente, magnetica e sir Gordon Matthew Thomas Sumner ha di nuovo colpito nel segno.

Non a caso Sting, pungiglione letteralmente tradotto, ha punto, senza far male, cuore e anima della platea fiorentina, aiutato da una incisiva scaletta di 26 canzoni, totalmente incentrata sui suoi pezzi storici: dai brani contenuti nel suo ultimo album Symphonicities come Every little thing she does is magic, Next to you, Englishman in New York e Roxanne, alle hit Every breath you take, Russians, If I ever lose my faith in you, Desert rose, Fields of gold. Elegante, in abito scuro, è salito sul palco ed ha aperto lo show con Faith, per chiuderlo dopo quasi tre ore con la splendida Fragile. «Ci sono due tipologie di storie d’amore, quelle in cui io ti amo e tu mi ami, ma non è interessante. E ci sono quelle in cui io ti amo, ma tu ami un altro e questo è interessante» ha scherzato prima di When we dance che ha emozionato il Verdi, mentre due ballerini danzavano accanto a lui.

Nel suo viaggio musicale Sting è stato sostenuto dall’ autorevolezza musicale della Royal orchestra, diretta dal maestro Steven Mercurio, che in passato si è esibita assieme ad artisti internazionali come Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Renee Fleming, ma anche con icone della cultura pop come Burt Bacharach. L’artista inglese è stato anche accompagnato da un quartetto composto da Dominic Miller (chitarrista), David Cossin (percussioni), Jo Lawry (voce) e Ira Coleman (basso). Sting, nella sua carriera, ha venduto quasi 100 milioni di dischi e la sua prima avventura discografica nel mondo della musica classica è stata con l’album barocco Songs from the Labyrinth; poi, due anni fa, dopo aver terminato il tour mondiale che ha segnato la reunion dei Police, è tornato a dedicarsi alla sua grande passione, ovvero mescolare i generi musicali. Il Symphonicity tour, partito a giugno da Vancouver, il 3 settembre è approdato in Europa: dopo Firenze sarà il 2 novembre a Milano, il 3 a Torino e il 10 a Roma. Sting, prima di volare in Spagna, si riposerà nel Chianti fiorentino, nelle sue tenute a Figline Valdarno, in quella che da 15 anni è diventata casa sua.


25 ottobre 2010(ultima modifica: 26 ottobre 2010)

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