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pisa

Teatro del silenzio, cala il sipario

Ieri sera, in occasione della quinta edizione del concerto che si tiene una sola volta l’anno e poi torna silenzioso, Bocelli aveva annunciato la fine dell’esperienza. Zucchero: «Non lasciamo che chiuda»

LAJATICO (Pisa) - «Libiamo nei lieti calici, per l’ultima volta». Dopo cinque fortunatissime edizioni, che ne hanno visto il raddoppio della capienza da 5.000 a 10.000 posti, il Teatro del silenzio chiude i battenti. Un’arena naturale tra le colline dell’alta Valdera, un piccolo lago come palco e una scenografia che nessun teatro potrà mai offrire: da oggi tutto questo tornerà alla natura di un posto incantato. Ad annunciarlo il suo deus ex machina, il tenore Andrea Bocelli, che a poche ore dall’ultima replica ha detto: «Il teatro del silenzio è stato un ciclo di cinque anni, una cosa bellissima, come una sbornia, che ora finirà. Sarebbe difficile continuare a questo livello, le cose più belle sono quelle che lasciano i più bei ricordi».

In effetti i grandi nomi passati da Lajatico, il piccolo comune del pisano da cui Bocelli è partito alla conquista del mondo, sono tanti: Laura Pausini, Roberto Bolle, Noa, per citarne alcuni. Lo scorso anno anche Placido Domingo, uno dei tre tenori insieme a Luciano Pavarotti e a José Carreras che, invece, ha calcato ieri il palco toscano. Ma chi pensava che fosse proprio Bocelli a poter far rivivere gli anni d’oro del trio sarà deluso: «Non ho mai voluto - ha precisato Bocelli - rifare i tre tenori, è un capitolo chiuso che deve rimanere tale», come conferma lo stesso Carreras: «Sono una cosa che non tornerà, non sarebbe giusto per Luciano, pur essendo Andrea bravissimo».

In una notte di luna piena e poche stelle, è stato il palco a brillare. Davanti all’ennesimo sold out di un pubblico internazionale, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta dal maestro Eugene Kohn, ha confezionato un programma eterogeneo, nella tradizione di questi appuntamenti pop opera. Se il primo atto ha visto quindi prevalere la tradizione, da Berlioz a Bellini, passando per l’immancabile Ave Maria di Schubert, il secondo tempo si è diviso tra arie di Bizet, Gounod, Ribas e le incursioni contemporanee di Zucchero Fornaciari, che ha duettato con Bocelli in classici come Diamante e Miserere. Un ennesimo tributo a big Luciano: «Avrei voluto averlo qui - ha confessato Bocelli, non ce n’è stato modo». Nel pomeriggio per lui e Carreras un giro in paese cui ha donato, alla presenza dell’autrice, un busto che lo raffigura, realizzato da Gina Lollobrigida.

Il teatro del silenzio non deve chiudere, anzi, potrebbe anche diventare il «teatro del rumore». È l’idea lanciata da Zucchero, al termine del concerto-evento, Zucchero, informa una nota, ha lanciato un appello accorato al sindaco di Lajatico, Fabio Tedeschi, che è anche presidente dell’Associazione teatro del silenzio: «Sindaco, non chiuda il teatro del silenzio - ha detto -. È un luogo troppo magico, troppo particolare che fa onore al vostro territorio. Le vostre colline sono bellissime e i vostri paesaggi ondulati ineguagliabili».

Edoardo Lusena
26 luglio 2010(ultima modifica: 27 luglio 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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