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La kermesse

Weekend/Tuareg all'«Anfi»
e art nouveau a Viarreggio

Fino al 10 il «Festival au desert/Presenza d'Africa»,
kermesse di musica e teatro «abiterà» le Cascine, mentre
a Viareggio apre la mostra dedicata al maestro Galileo Chini

Tre giorni per trasformare le cascine nel corno d'Africa, per entrare in una tenda tuareg e vedere come lavora un artigiano senegalese. Questo è solo un assaggio di «Festival au desert/Presenza d'Africa», kermesse di musica, teatro e cultura che da giovedì 8 a sabato 10 «abiterà» lo spazio dell'anfiteatro delle Cascine. Il Festival trasformerà l’area in un vero e proprio accampamento nomade, con una grande tenda tuareg, punti di ristoro multietnici, amache e chi più ne ha più ne metta. Le suggestive atmosfere, dalle 18 fino a tarda notte, si accenderanno di danze, ritmi, melodie itineranti, colori e tanta, tantissima musica.

GLI ARTISTI - Molti gli artisti che arriveranno da Mali, Senegal, Costa d’Avorio, Burkina Faso. E a svettare tra i nomi: Vieux Farka Touré (10 luglio), figlio dell’indimenticabile Ali Farka Tourè e autore di due strepitosi album in cui le sonorità del Mali si mescolano al funk, al reggae e al blues-rock; Abdallah Ag Alhousseyni (9 e 10 luglio) aka «Catastrophe», chitarrista e cantante del gruppo tuareg Tinariwen, che con loro negli anni Novanta ha partecipato al movimento di liberazione del popolo tuareg, e da solista propone brani ispirati alla tradizione tamashek con uno stile chitarristico ipnotico e da ballare; Cheick Tidiane Seck (10 luglio), tastierista che nel corso della sua carriera ha suonato con mostri sacri come Jimmy Cliff, Fela Kuti, Joe Zawinul e Santana, e nel 2008 ha pubblicato lo splendido Sabaly, dove i ritmi mandinga tradizionali flirtano con il rap, l’hip hop e la musica orientale; Amanar (9 e 10 luglio), uno dei gruppi più interessanti del Mali, vincitore del premio rivelazione al Festival au Desert di Timbuctu 2010.

LA MOSTRA - Mentre a Firenze si balla sui ritmi tribali, ha aperto i battenti nella bella cornice della Galleria d'arte moderna Lorenzo Viani di Viareggio la mostra «Galileo Chini e la Toscana». Esposti 80 quadri, raccolti tra collezionisti ed eredi per coprire un periodo che va dal 1896 fino agli anni Cinquanta, bella retrospettiva dedicata a un artista poco conosciuto, che ha fatto la storia della Toscana (e non solo) della prima metà del Novecento. Un artista eclettico - lavorava su tela ma anche su ceramica - che amava viaggiare e che sapeva assaporare lo spirito della contaminazione nel senso più puro del termine. Seppe apprezzare i colori della Tailandia e le atmosfere dell'Europa Mitteleuropea, senza mai dimenticare il suo bel e luminoso granducato.


05 luglio 2010(ultima modifica: 08 luglio 2010)

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