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lo show

Ciak si gira, c'è Brachetti

Il suo ultimo spettacolo in scena da martedì 15 a domenica 20 novembre al Teatro Verdi, è un puro omaggio al cinema

Ha la capacità di trasformarsi in chiunque voglia. E questa volta, Arturo Brachetti, re indiscusso dell’illusione scenica, ha scelto di procurarsi tutti i suoi nuovi costumi nel mondo del cinema. Il suo ultimo spettacolo «Ciak si gira», in scena da martedì 15 a domenica 20 Novembre (replica straordinaria sabato alle 16.45) al Teatro Verdi di Firenze è, infatti, un puro omaggio alla settima arte. Dopo aver incantato il Teatro delle Folies Bergère a Parigi, Brachetti torna dunque ad illudere i suoi spettatori fiorentini interpretando i più popolari personaggi che hanno attraversato gli schermi cinematografici. Lo spettacolo (regia a cura di Serge Denoncourt) è figlio di «L’uomo dai mille volti», precedente rappresentazione teatrale che lo vedeva primo e unico protagonista in scena. In questo nuovo show, lo spettatore potrà, dunque, percorrere la storia del cinema attraverso personaggi che appartengono alla propria memoria fino a raggiungere i tempi più recenti.

OTTANTA TRASFORMAZIONI - Le trasformazioni previste sono circa ottanta: si comincia con Mary Poppins, Crudelia Demon, Zorro, per poi tuffarci tra i classici dell’horror ed incontrare ad esempio la spaventosa Linda dell’Esorcista, fino a toccare momenti onirici con raffinate citazioni felliniane. Se nel finale è previsto un grande carosello di personaggi hollywodiani, dall’immancabile Charlie Chaplin al pirata Jack Sparrow, non mancheranno all’interno del repertorio, le ombre cinesi che rappresentano la prima forma primitiva del cinema o alcuni richiami televisivi di proprietà dell’immaginario collettivo.

L'ASSENZA DI EFFETTI SPECIALI - Le arti magiche applicate da Brachetti si richiamano a un modello propriamente italiano, insegnato da Fregoli e molto lontano dagli scintillanti prototipi americani. L’artista ritiene infatti «che per far sognare il pubblico siano molto meglio dei coriandoli piuttosto che degli effetti speciali» e privilegia una tecnologia artigiana dove ogni spettatore sia stimolato in un gioco di illusione continua. Dopo i successi e i premi internazionali, pronto a passare il natale sui palchi di Vienna, «Ciak si gira» sembra trovare, infatti, la sua compiutezza nella rapidità del proprio trasformismo e nel rievocare una memoria cinematografica che permetta ai ricordi di lasciar esprimere la propria emotività.

BRACHETTI E IL CINEMA - Il legame tra Brachetti e il cinema risale alla sua stessa infanzia, a quando da piccolo suo padre lo ha portato a vedere il suo primo film a tematica nazista e da quel momento fino ad oggi è rimasto un rapporto ininterrotto. Autore poliedrico non si è limitato alla solo arte dell’illusione ma è anche un regista, come testimonia l’allestimento degli spettacoli del trio comico di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma d’altronde il cinema e la magia sono non sono poi così diversi.

Laura Ristori
10 novembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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