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ELIMINATO

Costa cara l'ultima bestemmia

L'ultima bestemmia di Pietro Titone al Gf11 è costata la squalifica anche di altri due concorrenti: uno era stato perdonato, l'altro reintegrato

Dietrofront. Dopo aver perdonato un concorrente che aveva bestemmiato quest’anno e averne reintegrato un altro che era stato eliminato nella scorsa edizione per la stessa ragione, l’ultima bestemmia durante il Grande Fratello 11 è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Delle polemiche. È sceso in campo anche il giornale dei vescovi, l’Avvenire, per condannare l’atteggiamento lassista di Mediaset e puntare il dito contro l’ultimo episodio che ha visto protagonista il concorrente senese Pietro Titone, reo di essersi lasciato andare ad un’espressione blasfema.

Stop al televoto in settimana e poi ieri sera ecco «la scelta dell’editore» come ha detto una pomposa Alessia Marcuzzi: «Tutti fuori», il perdonato, il reintegrato e il neo bestemmiatore. Passino pure parolacce, intrecci (voluti) alla Beautiful e volgarità di ogni genere per 85 giorni di fila, ma la bestemmia no. È troppo per Mediaset e chi la rappresenta. Se poi si evitasse anche il resto, non sarebbe male. Dopo aver visto e rivisto i filmati, gli autori non hanno avuto dubbi, non era «dico» con la classica C aspirata made in Toscana, ma «Dio» la parola accostata a un animale.

Il primo era stato Matteo Casnici, manco a dirlo figlio di una catechista, che durante una discussione si era lasciato andare a «Mannaggia a... ». Il potere della parola di mamma Elena, «se non c’è intenzionalità di offendere non c’è bestemmia, lo dice la Chiesa», aveva fatto cambiare la tradizionale cacciata in una semplice nomination d’ufficio. Immediata l’indignazione di Avvenire che criticava «l’indulgenza di Mediaset verso i bestemmiatori». E spirito di revanchismo di Massimo Scattarella, il «pittbull» pugliese che l’anno scorso era stato eliminato per un comportamento analogo: per lui il rientro a furor di voti nella casa del Gf la scorsa puntata. Giusto il tempo di riabituarsi che la bestemmia di Pietro ha rifatto fuori anche lui. E così oltre al ritrovato onore il Gf si è evitato pure una causa. Quella che era pronto a far partire un altro grande ex (bestemmiatore). «Eh, no. Allora io non ci sto» si era fatto sentire Guido Genovesi, il riccioluto concorrente di Pontedera, bandito dal GF5: «Qui bestemmiano tutti e hanno punito solo me! Ho dato mandato ai miei legali di fare chiarezza su questa disparità di trattamento. A me il reintegro non interessa, ma la perdita di chance dovuta a quella condanna, è giusto quantificarla». Forse era giusto. Dopo la trasmissione di ieri sera non più. Con il bel Pietro, si allunga la lista dei famosi e meno famosi toscani bestemmiatori.

Come Massimo Ceccherini espulso dall’Isola dei Famosi fino all’ex ct Marcello Lippi che nel tentativo di minimizzare la portata della bestemmia in Toscana («È quasi un intercalare») fece infuriare Monsignor Ravasi. Mentre Margherita Hack, intervistata dalle Iene, aveva ammesso candidamente «Io bestemmio sempre, son toscana». Già, ma perché? Franco Fanciullo, professore di glottologia all’Università di Pisa, spiega: «Un conto è bestemmiare in dialetto, un conto in italiano. Dato la funzione alleggerente del dialetto, anche le cose peggiori non sembrano così impronunciabili. In Toscana, invece, un dialetto vero e proprio non esiste e la distanza dall’italiano è minima. Per questo sembra che qui bestemmino di più».

Fabrizia Argano
11 gennaio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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