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il musical

«Il vizietto», con le colorate drag queen

Dal 30 dicembre all'8 gennaio approda al Teatro Verdi lo spettacolo che vede protagonista una coppia di omosessuali che gestisce un locale notturno

«Sono soddisfatto, lo spettacolo è come lo abbiamo sognato», parola di Massimo Romeo Piparo, che si appresta a portare al Teatro Verdi il suo ultimo lavoro, reduce da un mese di tutto esaurito al Teatro Sistina di Roma. «Il Vizietto», così si intitola il musical che approderà a Firenze dal 30 dicembre all'8 gennaio - con una replica speciale anche l'ultimo dell'anno – è tratto da «La cage aux folles» opera teatrale francese di Jean Poiret da cui nel 1978 fu tratto il film «Il Vizietto» interpretato Ugo Tognazzi e Michel Serrault.

Questa volta sul palcoscenico interpreteranno il ruolo dei due protagonisti, una coppia omosessuale che gestisce uno sfavillante locale notturno dove si esibiscono drag queen alle porte di Saint Tropez, gli attori Massimo Ghini e Cesare Bocci, che, a giudicare dal successo di pubblico, sembrano calarsi alla perfezione nei ruoli. «Niente di grottesco, di fasullo, di esagerato – spiega Ghini – ma uno studio fatto di attenzione ai personaggi. Io, ad esempio, mi sono ispirato ad un visagista che girava per Roma qualche decina di anni fa. Un personaggio sopra le righe a cui ho pensato subito quando mi è stato proposto questo ruolo».

«Il risultato è che – gli fa eco Bocci -, tutto il pubblico, anche le signore più anziane e meno propense a interfacciarsi con un argomento del genere, dopo dieci minuti di spettacolo sono già entusiaste e alla fine del secondo atto battono le mani senza sosta. E' l'occasione ideale per confrontarsi con un argomento, quello dell'omosessualità, che in qualsiasi altra situazione vivrebbero come un tabù». Il segreto? Nessuna volgarità, niente urla, niente parolacce, solo il linguaggio scanzonato e divertente della commedia abbinata al musical. «Ma questo non significa – continua Piparo – che non ci siano momenti di riflessione, alcuni dei quali molto commoventi». Un tripudio di emozioni insomma, reso ancora più colorato e divertente dalle 15 drag queen (vere) scritturate per rendere più scoppiettante l'atmosfera del night. «E se qualcuno pensa che questo spettacolo voglia mettere in scena una sorta di gara per la miglior interpretazione con i grandi che in passato hanno già rappresentato questa storia – chiosa Ghini – si sbaglia di grosso. E' assurdo solo pensare di mettersi in competizione e noi non abbiamo mai pensato di farlo».

Ludovica Valentina Zarrilli
12 dicembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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