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BAGARRE

Toscani, Sgarbi e le femministe

Presentato a Pitti il discusso calendario del fotografo. Ospiti anche Napoleone, Ripa di Meana e un gruppo di contestatrici

“Questo calendario ha il patrocinio del Presidente del Consiglio perché rispecchia il pensiero del premier”. È un Vittorio Sgarbi senza freni quello che inscena un mezzo spogliarello durante la presentazione del calendario voluto dal Consorzio Vera Pelle Italiana conciata al vegetale. Il critico d'arte, insieme al fotografo Oliviero Toscani (ideatore e artefice del calendario), a Marina Ripa di Meana, all'amministratore delegato di Pitti Immagine Raffello Napoleone, al gastronauta Davide Paolini, al coiffeur Aldo Coppola, al direttore di Rolling Stones (mensile con il quale è stato distribuito il calendario) Carlo Antonelli e allo psichiatra Paolo Crepet formano il parterre de roi di estimatori (insieme a una vasta fetta del pubblico presente) dei dodici scatti che raffigurano altrettanti pubi presentati alla Stazione Leopolda.

Volgare oppure no? - Solo uno sparuto gruppo di femministe inneggianti al sacrilego accostamento tra organo sessuale femminile e pelli di animali morti, a fare da controcanto alla tavola rotonda. “È trent'anni che volevo fare questo calendario – dice Toscani – che è ben distante dai calendari che immortalano ragazze in atteggiamenti seducenti banali e volgari. Questi sono una serie di ritratti semplici e ingenui”. “Questa è una castità senza cintura”, gli fa eco Napoleone e “Senza donne che si prestano alla volgarità non esisterebbero uomini che le strumentalizzano”, incalza Crepet. Qualcuno ricorda che anche il ministro Mara Carfagna, che oggi ha segnalato scandalizzata il calendario all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap), qualche anno fa si trovava lei stessa davanti all'obiettivo in deshabille, e quando la parola passa a Sgarbi non va alla ricerca di mezzi termini per esternare il suo pensiero: “Io rivendico l'identità di ciascuna. Le dodici donne che si sono fatte fotografare hanno deciso di farlo. Anche il fotografo americano Mapplethorpe fotografava corpi nudi e faceva primi piani delle parti intime”.

Proteste - Attimi di bagarre sono quelli che seguono l'intervento, quando una delle femministe prende il microfono e definisce “di basso livello” il discorso del critico che le risponde imprecando, alzando la voce e inscenando, subito dopo un provocatorio semi-spogliarello davanti ai flash dei fotografi. Momenti veloci che vedono le femministe scomparire (sconfitte) all'orizzonte per lasciare spazio alla chiacchierata, che va prosegue “amabilmente”, con il maxi pube a fare da scenografia alla serata dietro le spalle dei relatori.

Ludovica Zarrilli
13 gennaio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1
Che pena questa senilità di pensiero...
20.01|16:51

Ma dobbiamo stare ancora oggi a sorbirci la "triade" Toscani-Sgarbi-Paolini detta anche la "cupola di Salemi" (tutti i sovra citati erano coinvolti nella operazione -poi fallita- di ristutturare Salemi..) che è tutta la vita che campano, ognuno a modo loro, sulla provocazione ed oggi anche ampiamente in fase senile? Ma dateci qualcosa di più fresco, come pensiero... Grazie!!!

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