diario da montecatini
«Io, Montecatini e miss Curve d'Italia»
Intervista a Patrizia Mirigliani a 360 gradi: dal cambio di città alle taglie 44 in gara fino alle tre ragazze per foto piccanti. La patron delle belle si racconta
Patrizia Mirigliani con le «taglie 44»
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Miss Italia/ Il nostro speciale
C’è il sole a Montecatini Terme; e nessuna traccia di nuvole. E così le “americane” con la scritta “Benvenuta Bellezza” in bianco sul fondo azzurro che ne costellano le strade sembrano una sola cosa con il cielo. Patrizia Mirigliani è in attesa delle miss “Curve d’Italia”, le cosiddette ragazze dalle forme morbide che, rimaste in poche, pure hanno fatto un gran parlare di sé. Quasi quanto le tre miss escluse per foto di nudo. Piaccia o non piaccia, ma di Miss Italia se ne parla sempre. Soprattutto se a ridosso della finalissima, in onda su Raiuno domenica e lunedì. La giornata è calda, ma il riparo degli alberi a bordo piscina la rende decisamente piacevole.
Non ci dica che già rimpiange Salsomaggiore? Non è contenta di aver scelto Montecatini Terme come sede della finale?
No, è che sono contentissima (ride). Dal primo giorno che sono qui (il 23 agosto, ndr), e ogni volta che giro per la città, ho la conferma di aver fatto la scelta giusta, sotto tutti i punti di vista. Perché è una località che riesce sempre a sorprenderti: da uno scorcio di panorama che prima non avevi mai visto, agli eventi particolari organizzati in omaggio al concorso. Montecatini in questi giorni è impregnata di Miss Italia, si sente nell’aria. E avvera il sogno mio e di mio padre…
Spesso le immagini sono significative e riescono a raccontare più di tante parole. E dunque la scena delle centinaia di persone che a fine serata, pur senza riuscire ad entrare al Teatro Verdi per la proclamazione delle sessanta finaliste, il 29 agosto hanno atteso per un’ora l’uscita delle miss per applaudirle mostra quanto Montecatini abbia voluto, e vuole tenersi, Miss Italia…
Si aggiunga il bagno di folla che la sera della parata ha accompagnato le 230 concorrenti al Teatro, il commovente lancio dei palloncini, l’affetto che tutti i giorni i montecatinesi fanno sentire alle ragazze. Siamo tornati ai fasti del concorso, quando le persone aspettavano per ore il passaggio delle miss. La rinascita di Miss Italia si accompagna alla rinascita di questa località termale che ha visto in passato presenza di personaggi illustri: questa sinergia ha dato a me e al sindaco Giuseppe Bellandi una grande carica. E sono contenta di non essermi sbagliata sul sindaco, un uomo che ha il coraggio di commuoversi e che dal primo incontro mi colpì positivamente.
Però la settantaduesima edizione di Miss Italia non sarà solo ricordata perché la prima di Montecatini Terme, ma anche per le tre ragazze escluse per foto “non regolamentari”, ovvero in violazione dell’ormai famoso articolo 8 che vuole le ragazze “mai ritratte in pose di nudo o comunque sconvenienti”. Un articolo troppo severo e ormai non più al passo coi tempi?
L’articolo 8 è nel regolamento di Miss Italia da circa 50 anni e non si tocca, perché vado avanti sulla strada tracciata da mio padre che ha promosso il concetto della “ragazza della porta accanto”. È grazie all’articolo 8 che “un” concorso di bellezza è diventato “il” concorso di bellezza, sancendo non solo l’importanza della bellezza, ma anche quella dell’etica. Miss Italia negli anni ha lanciato dei personaggi, scoperti quando sono “inediti” e questo ce lo permette l’articolo 8, che nasce in funzione della “ragazza della porta accanto”, non ancora affacciata sul mondo della moda e della televisione. Diversamente verrebbe meno la nostra funzione. A me dispiace eliminare le concorrenti, ma devo tutelare le altre ragazze che quelle foto non le hanno fatte e dunque vanno rispettate.
Quindi nessuna trovata pubblicitaria, come si è letto da qualche parte?
Abbiamo avuto 23 località candidate per ospitare le finali: basta solo questo per capire che non abbiamo bisogno di escamotage per pubblicizzare Miss Italia. Il punto è che comincio a pensare che la coerenza può dare fastidio, credo che sia scomoda e quasi bisogna giustificarla. Noi abbiamo agito secondo la coerenza, quella che tutela il mondo delle giovanissime garantendogli la dignità che meritano.
Però alla terza miss esclusa, Tiziana Piergianni (Miss Liguria), lei ha voluto incontrare le ragazze e capire cosa ne pensassero. Anche la stampa ha dato risalto sia all’esclusione che al dibattito. Bisogna aspettarsi sorprese per l’anno prossimo?
Se questa storia ha fatto scalpore è perché siamo riconosciuti come concorso etico e l’etica, ripeto, ce la consente l’articolo 8. Ciò non toglie che sono intellettualmente incuriosita e prometto di approfondire, ove mai esistesse, il confine labile tra il nudo “artistico” e quello “commerciale”, in modo da spiegarlo alle future miss e tutelarle da un uso inappropriato del nudo. Oggi è prematura come cosa e possiamo solo prevedere di sancire la differenza tra il “nudo artistico” e quello “commerciale”, ma l’articolo 8 resta perché da’ la dignità al nostro concorso e non legalizzeremo mai ciò che è contraria alla nostra ideologia, solo perché qualcuno ci dice che il mondo è cambiato.
Oltre a considerazioni discordanti sulle esclusioni, qualche polemica c’è stata anche per l’apertura alla taglia 44, la novità assoluta di un concorso che però tra le sessanta finaliste di taglie 44 non se ne ritrova. Se non tra le riserve…
L’apertura alle taglie 44 è importante perché ribadisce concetti fondamentali: la pluralità della bellezza, che le donne sono libere di essere belle come vogliono, che non esiste lo stereotipo di bellezza. Oltre ad essere un omaggio alle forme armoniche ed un messaggio contro l’anoressia. È un’apertura importante, doverosa e soprattutto epocale, che come tutte le novità importanti avrà bisogno di tempo per entrare a regime. Di taglie 44 in passato ne abbiamo avute in concorso e dunque la novità di quest’anno non va cercata nel via libera alla partecipazione, ma come consacrazione di “bellezza legalizzata”. È dunque assurdo mettersi a contare le taglie 44 in gara, a meno che non si voglia ghettizzare le taglie 40 e 42. E non lo permetteremo. La giuria ha assegnato le fasce di “Miss Curve d’Italia” a ragazze taglie 42 abbastanza formose, mentre per ribadire ulteriormente il nostro messaggio di bellezza abbiamo richiamato (come riserve) le taglie 44.
Lei ogni anno, e da tanti anni, incontra più di 200 ragazze. Le trova diverse dalle coetanee di dieci anni fa?
Non direi, sono sostanzialmente simili, anche se quest’anno ho notato una controtendenza. Mentre negli anni passati parlavano molto del sogno della moda, della libertà, manifestando una certa insofferenza al “mondo degli adulti”, oggi parlano più di valori, famiglia e soprattutto hanno le idee chiare, sono molto mature ed hanno un grande senso dell’ironia. Quello di Miss Italia è un mondo di ragazze consapevoli, divertite e professionalmente di livello.
Gaetano Cervone
13 settembre 2011(ultima modifica: 14 settembre 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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