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CINEMA

Virzì fuori dalle nomination per l'Oscar

Il film «La prima cosa bella» pluripremiato in Italia non è entrato nella lista da cui saranno scelti i finalisti

Con l'esclusione di La prima cosa bella di Paolo Virzì dalla shortlist delle nove pellicole ancora in gara come miglior film straniero, restano poche le speranze di vedere candidati italiani nella lista delle nomination agli Academy Award. ''Mi dispiace molto, ma è stato un grande onore rappresentare il cinema italiano in un momento così importante - ha commentato Virzì - Un cinema italiano verso cui ci aspettiamo tutti una maggiore attenzione''.

Prima del no a Virzì, il nostro cinema ha già incassato lo stop a Vincere di Marco Bellocchio, fuori dai criteri di eleggibilità agli Academy anche se molto amato dai critici americani, e la delusione ai Golden Globes per Io sono l'amore di Luca Guadagnino, in gara fra i film stranieri ma rimasto a bocca asciutta. Eppure proprio il film con Tilda Swinton, già vincitore di vari premi negli Usa, con sei milioni di dollari di incassi al botteghino americano potrebbe avere ancora qualche chance agli Oscar, sia per l'attrice, che per la scenografia di Francesca Balestra Di Mottola. Guadagnino nei giorni scorsi, poco prima dei Golden Globes, aveva polemizzato con la decisione di mandare il film di Virzì a rappresentare l'Italia agli Oscar: ''La commissione che ha detto no a Io sono l'amore, preferendo La prima cosa bella è ancora convinta di aver fatto una scelta giusta?''.

Al che Virzì aveva risposto: ''Purtroppo il film di Guadagnino è stato respinto nelle sale italiane. D'altro canto la resurrezione americana di Io sono l'amore è una buona notizia per noi: significa che il cinema italiano sta crescendo e io sono orgoglioso di far parte di questa rinascita''. Riguardo invece la preclusione di ogni possibilità agli Academy per Vincere, nonostante il sostegno della stampa americana, perché uscito in America quest'anno contemporaneamente in sala e in tv video on demand, Marco Bellocchio l'ha presa con filosofia: ''Ho un'età in cui si reggono ben altre delusioni, questa è minima''.

Il regista ha spiegato che l'impossibilità per il suo film ''ha un'origine precisa. Nel 2009 la commissione per la designazione del candidato italiano all'Oscar straniero a Vincere preferi' Baaria di Giuseppe Tornatore, film che tra l'altro non trovò neppure una distribuzione in America. Così Vincere fu distribuito in Usa dalla Ifc pensando a fare cassa, uscendo sia al cinema sia in vod, tralasciando il fatto che questo avrebbe impedito per i regolamenti dell'Academy di partecipare agli Oscar''. Comunque potrebbero, come sempre, essere in gara alcuni dei grandi artisti italiani, molto amati a Hollywood, per il loro lavoro in film stranieri. Fra questi: Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per Shutter island di Martin Scorsese; Dante Spinotti per la fotografia di Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero; il compositore Dario Marianelli e la costumista Gabriella Pescucci per Agorà di Alejandro Amenabar; Milena Canonero per i costumi di Wolfman.


19 gennaio 2011(ultima modifica: 22 gennaio 2011)

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