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cinema - all'odeon di firenze

L'ultima zingarata è fatta
Adesso è un documentario

Il 15 febbraio esce «L'ultima zingarata – Un funeralone da fargli pigliare un colpo». Con l'intervista a Mario Monicelli

Non si ferma l'«Amici miei–mania» che ha travolto Firenze negli ultimi mesi. Dopo «L'ultima zingarata», il cortometraggio che lo scorso 6 giugno fu girato in piazza Santo Spirito, gli stessi autori sono andati oltre: il 15 febbraio sarà presentato all'Odeon il documentario «L'ultima zingarata – Un funeralone da fargli pigliare un colpo» (di cui vi proponiamo il trailer, che potete vedere cliccando sull'immagine in alto). «Il film Amici Miei inizialmente si doveva girare a Bologna - racconta Mario Monicelli - Poi, quando arrivai io, dissi: io sono toscano, il film si fa a Firenze». Sono alcuni degli aneddoti raccontati nel film documentario prodotto e ideato da Francesco Conforti con la regia di Federico Micali e Yuri Parrettini, che sarà presentato in anteprima nazionale al cinema Odeon di Firenze.

L’intervista inedita a Mario Monicelli, attore protagonista del documentario, è una delle perle del documentario. Il regista della commedia italiana racconta, tra aneddoti e curiosità, i retroscena di Amici miei a 35 anni dal film, come quello relativo alla celebre scena degli schiaffi ai viaggiatori alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze: «Le comparse sul treno non sapevano che avrebbero preso degli schiaffi dai cinque amici. Fu una sorpresa per tutti e ci fu un’insurrezione delle stesse comparse». «Queste zingarate – continua Monicelli – erano vere, tutte cose che si raccontavano a Firenze. Così come la “supercazzola”: un nostro caro amico, tale Raffaello Pacini, in questo era sublime. Fermava la gente per strada, chiunque fosse, la teneva lì per pochi minuti senza dire niente ma prendendoli in giro. Era bravissimo».

I registi Micali-Parrettini immergono lo spettatore nella Firenze di “Amici Miei”, rievocandone lo spirito goliardico, ironico e a volte amaro anche grazie a rielaborazioni e ricostruzioni grafiche. Il documentario ritrae una generazione d’intramontabile comicità dando voce agli stessi protagonisti del film: Gastone Moschin, Milena Vukotic, Maurizio Scattorin (nel film originale figlio del Perozzi) e il fornaio “becco” Tommaso Bianco (tutti saranno presenti all’anteprima dell’Odeon). Non manca la testimonianza della moglie del regista, Chiara Rapaccini, anche lei presente all’anteprima a Firenze.

Nel film di Monicelli poche persone stavano dietro alla bara del Perozzi in una fredda giornata d'inverno. A giugno una valanga di fiorentini: tutti lì per un tributo a un film che non dimenticheranno mai. Un tributo a quel regista, a quegli splendidi attori, a quello spirito cinico, ironico e amaro di Firenze. Nel pomeriggio di una primavera già estiva, in mille (compresa «la banda, i militari e le puttane») per l'ultimo saluto al Perozzi e a un film che fa parte ormai dell'anima della città. E adesso arriva anche il «dietro le quinte» di quella splendida giornata con le parole di Monicelli che raccontano uno dei film italiani più amati. Un ultimo tributo al grande regista scomparso il 30 novembre.

Marco Luceri
02 febbraio 2011(ultima modifica: 10 febbraio 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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