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sul palco

Fabbrica Europa, ma non solo
A Sesto c'è il rock di The Gang

Anche una rassegna di musica elettronica alla Limonaia o Massimo Ranieri al Verdi. Guida agli appuntamenti musicali del weekend

Nel mezzo del cammin di Fabbrica Europa – dove potete trovare di tutto ma talmente di tutto (anche per quanto riguarda la musica) che solo la lettura del programma è un lavoro a tempo pieno a sé stante – con la rassegna di musica elettronica di Tempo Reale alla Limonaia di Villa Strozzi (per tutto il weekend) e il caro vecchio ma sempre in forma Massimo Ranieri che torna per la dodicesima volta al Teatro Verdi (venerdì e sabato), non resta molto spazio per i curiosi più impenitenti delle sere musicali fiorentine sempre in cerca di qualcosa che vada oltre l’offerta main-stream. Con un’eccezione: nel rustico e fascinoso cortile di Villa San Lorenzo al Prato in via degli Scardassieri 47 a Sesto Fiorentino, dove ha sede l’Istituto Ernesto De Martino, è in corso come ogni anno il festival “InCanto” creato dallo storico cantautore e direttore dell’istituto fino alla sua morte, Ivan della Mea. La rassegna propone come sempre grandi cene popolari e concerti con canti altrettanto popolari. Un po’ come alle vecchie feste de l’Unità, ma con un diverso (e più raffinato) spirito di ricerca in termini di qualità.

Domenica 22 maggio (ore 21.15, ingresso 5 euro) InCanto propone un interessantissimo evento tra musica e narrazione che vale assolutamente la pena segnalare. Tornano, infatti, dopo una lunga assenza dalla scene e con un nuovo album che ha recuperato i fasti e il respiro dei “loro” fantastici anni Novanta, i fratelli Marino e Sandro Severini. Ovvero la band punk-rock d’autore marchigiana The Gang. Con Daniele Biacchessi come voce narrante e Massimo Priviero alla voce e chitarra, i Severini daranno vita allo spettacolo dal suggestivo titolo “Storie dell’Altra Italia: la storia sono loro”: una raccolta di grandi narrazioni popolari italiane raccontate attraverso il teatro, la musica e le canzoni. Insomma, il modo “alla De Martino”, quindi sempre in modo un po’ obliquo, per non dire “contro”, e comunque fuori dagli schemi, per festeggiare i 150 anni dalla nascita del Regno d’Italia. Ecco dunque storie di alpini siciliani e sardi che vanno a morire insieme ai loro coetanei veneti e lombardi nella campagna di Russia del 1944. Storie di studenti, operai, intellettuali, contadini l’indomani dell’armistizio del ’43. E ancora storie di omicidi impuniti, di sangue nelle piazze e nelle strade, di chi né morto per delle idee, fino alle “nuove resistenze” contro le mafie in Calabria e in Sicilia a opera di ragazzi che risposto alla minaccia della malavita producendo frutta, pasta e vino prodotti sui terreni confiscati ai boss. È un ritorno al teatro civile, insomma. Al “racconto della Storia” con la forza della parola e della canzone d’autore.

Sempre e comunque decisamente rock. I Gang hanno dato da poco alle stampe un album dolcemente e rabbiosamente nostalgico, ma anche granitico, d’anima e di spessore, intitolato “La rossa primavera”. È il tredicesimo in carriera dall’autoprodotto “Tribes’ Union” del 1984. Come il titolo suggerisce, il disco raccoglie alcuni storici canti della Resistenza, dal classico “Fischia il vento” a brani d’autore più recenti come la gucciniana “Su in collina” o la degregoriana “Le storie di ieri”. Passando per quel piccolo gioiello di Massimo Bubola che è “Eurialo e Niso”. Il tutto però, alla maniera dei Severini. Sempre spingendo sulle marce alte, sempre esplodendo le canzoni direttamente dallo stomaco, sempre con la genunità d’ispirazione e allo stesso tempo la ricercatezza negli arrangiamenti che ne ha fatto per una decina d’anni abbondante la migliore esperienza di combat-rock dell’intera penisola italica. In tempi come questi, merita ricordarsi ogni tanto dei The Gang. E un concerto a Sesto Fiorentino, per di più nella cornice a loro più adatta di InCanto e della verde villa del De Martino, fa di questa domenica di inizio estate una possibile gran bella domenica di memorie e lotte (anche se solo in musica).

Edoardo Semmola
20 maggio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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