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l'evento

Torna Liza. E chiama Mina

La Minnelli sarà il 19 luglio a Lucca per il Summer Festival e dedicherà il concerto al creatore della Bussola, dove cantò 30 anni fa. Poi si appella a Mina

Sognare è ancora possibile. Osare è un diritto sacrosanto. Da Los Angeles la conferma di un evento sufficientemente storico. «È vero, ritorno in Italia dopo tre anni di assenza. Tanti per me che adoro una terra dove, ogni volta che vengo, sento mia. Del resto, nelle mie vene scorre sangue italiano. Il 19 sarò a Lucca, per il Summer Festival. Poi a Perugia per Umbria Jazz. Ma voglio che, in particolare quella toscana, sia una serata molto speciale».

Liza Minnelli, l’ultima delle dive dell’età contemporanea, cinguetta al telefono. La sua voce è mutata niente rispetto a quella che, con la sua potenza cristallina, innamorò almeno una generazione di musicomani autentici. Sicché, il sogno di poterla rivedere e rivivere sovrapposta in copiacarbone alla protagonista mitica di Cabaret assume un contorno di intrigante suggestione. Ma, oltre la cronaca di un evento artisticamente nobile come questo, c’è di più. Molto di più. «La prima volta fu trent’anni fa, proprio in Toscana e più precisamente in Versilia. Venni ingaggiata dall’uomo che era il re dello spettacolo europeo. Si chiamava Sergio Bernardini. Esordii sotto un tendone da circo dal nome buffo, Bussoladomani. Fu una notte magica, la ricordo bene, che caratterizzò anche l’inizio di una grande amicizia. Quella con l’ideatore dell’evento, Sergio appunto. Ed proprio a lui che voglio dedicare il mio concerto di Lucca. Alla memoria di un personaggio che non va dimenticato, come dovrebbe essere per tutti i grandi» . Il cuore di Liza, che confessa allegramente candidamente di essere tornata anche fisicamente in ottima forma dopo vicissitudini esistenziali assortite e talvolta burrascose, gioca con i ricordi e la memoria ritaglia regali degni della sua fama di artista senza tempo.

Poi, è subito tempo di osare. «L’Italia, per me, significa anche una bella e solida amicizia non soltanto professionale. Vuole dire Mina Mazzini, quella che io ho sempre giudicato come la più grande cantante mai esistita al mondo. Un concetto che confermo. La conobbi a Bologna, durante una festa privata in casa di comuni conoscenti, e rammento un duetto che più avanti facemmo insieme. Seppi, allora, che il suo destino artistico era legato saldamente alla figura di Bernardini e a ‘‘ La Bussola’’ di Focette. Ebbene, sarebbe fantastico se il 19 luglio potessimo ritrovarci insieme. Non dico sul palco, perché so bene del suo ritiro dalle scene pubbliche e capisco perfettamente la sua scelta, ma almeno in forma privata per ricordare e per rendere omaggio, insieme, ad un amico importante. Comunque arrivederci in Italia, molto presto» . Già, per rivivere nella piazza di Lucca e come in un film la sintesi spettacolare della vita di Liza Minnelli messa in scena da uno spettacolo il cui titolo, Confession, lascia ben poco spazio all’immaginazione.

Tre colpi in uno, dunque. Il ritorno della diva. La convocazione di una «divina» . L’omaggio ad un indimenticabile patròn del divertimento. Tutto questo accadrà esattamente un mese prima dalla sera in cui, il 18 di agosto, a Lido di Camaiore verrà celebrata per l’ennesima volta la figura di «Sergio e della sua Bussola» attraverso il «Premio Bernardini» . La passata stagione, guidati da Giovanni Minoli, grandi artisti si esibirono davanti ad almeno cinquemila persone. Quest’anno, grazie al lavoro del figlio di Sergio, Mario e alla disponibilità del Comune, saranno Massimo Giletti e Klaus Davi a dirigere le operazioni che culmineranno con il «premio» alla carriera per Fred Bongusto ovvero un altro dei tanti «miti» inscindibili dalla memoria delle notti d’antan versiliesi. Un fil rouge, tra la Minnelli e il «Premio» , per nulla casuale. Architetto dell’evento lucchese, come dell’intero barnum del «Summer Festival» , è l’impresario Mimmo D’Alessandro il quale, insieme con il suo partner Adolfo Galli, non vedeva l’ora di poter trovare un paletto al quale aggrapparsi per rendere omaggio all’amico Sergio. «Quando ho pensato a Liza non ho potuto fare a meno di collegare la figura della grande artista a Bernardini. Ero sotto il tendone di Bussoladomani quella sera del 1981. C’era il mondo. Attori, imprenditori, politici, un mare di gente comune. Fu un trionfo, tra i tanti che Sergio collezionò in quella struttura allora avveniristica. Lo stesso Summer nacque in quel luogo che vide la sua prima edizione. Poi, per assurdi motivi politici, la struttura venne smantellata e morì. Ma i ricordi non muoiono. Come la collaborazione tra me e Bernardini, ad esempio, per la realizzazione televisiva di ‘‘ Alta classe’’. Uno spettacolo seriale che fece registrare punte di ascolto da capogiro. Quella di trovare un’intesa con Liza Minnelli per dedicare il concerto all’uomo che inventò un modo di fare spettacolo in Italia mi sembrava, dunque, un atto dovuto» .

Non solo. Di indiscutibile appeal. Capace di scuotere la memoria di «coloro che c’erano» come l’imprenditore pietrasantino e «fratello» di Sergio, Bruno Bartoli. «Ricordo che spettò a me accompagnare la Minnelli, dopo lo spettacolo, in quelle che venivano chiamate le scuderie e che servivano da camerini. Fu un’emozione enorme poterla conoscere e parlarle. Era sfinita, ma felice. La rivedrò volentieri e, così, tornerò giovane» . Intrigante al punto da spingere illustri anfitrioni a farsi avanti come Alan Friedman il quale ha già annunciato di voler mettere a disposizione, per il soggiorno toscano di Liza, la sua memorabile villa in Garfagnana. Sicché, dopo la coppia regale inglese di ritorno dalle Maldive, un’altra ospite eccellente sarà la benvenuta e firmerà il libro d’oro delle presenze epocali. E, semmai, quella notte il buen retiro fredmaniano si arricchisse di un atra «regina» di nome Mina Mazzini.... Beh, sognare non è ancora vietato.

Marco Bernardini
20 maggio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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