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sul palco

Tra Mary, Bobo e Train de Vie

Guida agli appuntamenti musicali più belli del fine settimana di Pasqua

Sfogliate il New York Times e leggerete di una donna che in pochi anni ha dato un’impronta di fuoco al folk e al country americano, mangiandosi premi su premi a tutti i festival di genere come fossero noccioline. Leggerete di Drag Queens in Limousines, un disco, una canzone, che ha spalancato occhi e cuori dell’America profonda. Aprite il New York Daily News e ci troverete questa stessa donna, Mary Gauthier, paragonata nientemeno che a Johnny Cash. Visto che ci siete date un occhio anche al Boston Globe: lì la paragonano a Bruce Springsteen. Poi accendete la radio (sempre americana s’intende) e andate in cerca delle frequenze che trasmettono le selezioni scelte da Bob Dylan. Sì, proprio lui, proprio il principe. E cosa sentirete? Ancora Mary Gauthier, Filth & Fire, penultimo album della cantautrice di New Orleans. Un piccolo gioiello. L’ultimo invece, The Foundling, “la trovatella”, autobiografico fino al midollo, uscito nel 2010, è addirittura quasi un capolavoro. Oltre il folk, al di là delle matrici blues, della poetica country, del soft-rock classico dei dylaniani d’altri (e bei) tempi. Un album densissimo dove Mary fa i conti col suo passato: con l’alcol, la droga, i trascorsi da delinquente, la perdizione e la disperazione. E ci mette dentro tutto, con poesia e magia.

E in Italia? Praticamente non esiste. Una sconosciuta, o poco più. Quando invece il suo talento cristallino – in contrapposizione alla sua voce da caverna ma bellissima – e il suo carisma da guerriera, meriterebbero un’attenzione ben più importante. Nessuno invece, sui grandi media, ne parla. Ma c’è chi, almeno qui in Toscana, sa guardare oltre il corto naso del pop nostrano e si accorge della grandezza di questa artista. Qualcuno come i senesi di The B-Side per esempio. E i pisani di Musicastrada. Che insieme alla fiorentina Pomodori Music hanno organizzato a sei mani l’unico concerto di Mary Gauthier nel centro Italia: stasera (venerdì, ore 22, ingresso 12 euro) al Sonar di Colle Val d’Elsa. Talmente raro che si può tranquillamente utilizzare l’aulico termine di “evento irripetibile”. Dunque, imperdibile.

Già, si parlava di passato. Di radici e sentimenti piantati nel terreno di un’America rurale e polverosa. Ma c’è anche un “nostro” piccolo passato che in questo quarto appuntamento con “Sul palco” viene a galla. “Nostro” nel senso di tutto toscano. Eh sì, perché la domenica di Pasqua al The Cage Theater di Livorno si ritrovano insieme - come una vecchia famiglia che si riunisce dopo tanti anni - Bobo Rondelli e i suoi vecchi amici degli Ottavo Padiglione. La band che lanciò il cantautore livornese e con cui lui ha scritto i suoi pezzi più famosi – Ho picchiato la testa su tutti – torna a riunirsi per cantare i vecchi cavalli di battaglia (ore 22, ingresso 12 euro). Amarcord!

E per il 25 aprile? Seconda festa in due giorni. Secondo appuntamento con il rock di casa nostra.Questa volta a Prato, piazza dell’Università (ore 21, ingresso libero). Sul palco tornano i Train de Vie che hanno appena dato alle stampe il terzo disco, Morfologia, una gran bella prova di canzone d’impegno ma divertente, ritmata, addirittura ballabile, con grande tiro e molta forza nelle gambe e nel cuore. Divertimento assicurato.

Edoardo Semmola
22 aprile 2011(ultima modifica: 23 aprile 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA