la storia
La vittoria dell'artigiano fiorentino
La giornalista Jean Di Marino vince il premio del New York Festival con il suo documentario radiofonico sull’artigianato fiorentino che sta scomparendo
Jean Di Marino
«Mio padre diceva che gli artigiani sono come una catena, se perdi una maglia, si rompe». Così racconta il rilegatore fiorentino Enrico Giannini alla giornalista Jean Di Marino. Il suo reportage radio ha vinto il premio del New York Festival che ricompensa ogni anno i migliori servizi giornalistici, selezionati fra i cinque continenti. Come indica la sua categoria «Profiles/Community Portraits», la giornalista australiana dipinge la realtà di una comunità di artigiani toscani che fanno sempre più fatica a mantenere la loro attività a galla. Con testimonianze commoventi, Jean Di Marino ci spiega le difficoltà di un lavoro tradizionale ormai molto più radicato al passato invece della società contemporanea.
Al contrario di tanti altri finalisti, lei è una produttrice indipendente. Da quando è arrivata in Italia nel 2002, ha prodotto e realizzato reportage in collaborazione con varie società italiane e internazionali. Adesso produce e realizza servizi radiofonici sulla cultura Italiana. Così il Corriere Fiorentino.it aveva già scoperto la settimana scorsa una trascrizione scritta del documentario sul sito tedesco Deutsche Welle. Il reportage radiofonico è già stato trasmesso dalla radio nazionale australiana ABC. Sicuramente la sua forza e la sua umanità avrà commosso la giuria del New York Festival poichè questi venti minuti sonori ci portano davvero in fondo alla vita degli artigiani fiorentini, al suono delle campane della città, dei zoccoli di cavalli e di canti popolari. Le voci piene di vissuto trasmettono l’esperienza di una vita, ma anche la paura di un mondo in continua trasformazione. Un mondo dove i lavori manuali e le arti tradizionali non riescono ad emergere di fronte alle tecniche moderne.
Non solo sono cambiati i tempi, ma ci sono anche ragioni economiche – come i prezzi altissimi degli affitti – e politiche. Cosi per esempio, mentre tutti si agitano di fronte alle nuove misure di pedonalizzazione, gli artigiani sono pure coinvolti. Limitare la circolazione automobilistica, secondo loro, rende difficile la consegna del materiale e impedisce i potenziali clienti ad acquistare oggetti ingombranti come una scultura o un mobile antico. Eppure ormai i pochi artigiani che rimangono stanno soprattutto in Oltrarno, che fu per secoli il quartiere della classe operaia. Un quartiere dove oggi lottano non solo per la propria sopravvivenza, ma anche per quella di un'arte in via di estinzione.
Camille Maestracci
22 giugno 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
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