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il ricordo

Noi e la febbre dei Clash. Trent'anni fa

Il 23 maggio del 1981, lo stadio Comunale diventa teatro di uno dei concerti più adrenalinici della storia. Coronando una stagione di grandi eventi musicali

I biglietti originali del concerto

I biglietti originali del concerto

«C’era grande energia stanotte. Posso assicurarvi che non tutti le notti siamo spinti e gasati come è accaduto sul palco stanotte». Alla fine del concerto — l’ultimo del Mission Impossible Tour — Joe Strummer aveva ancora addosso l’adrenalina, come tutti noi. Era il 23 maggio 1981, trenta anni fa, e quel concerto è entrato nel mito della band inglese e di Firenze. Allo stadio Comunale siamo arrivati presto, era una giornata caldissima proprio come oggi, prima che aprissero i cancelli e fuori c’erano ragazzi giunti da tutta Italia. «Sandinista», il loro l’album appena pubblicato aveva deluso i puristi del punk e del rock, troppo contaminato, troppo commerciale, ma il concerto fu un trionfo di grinta e ritmo, tutti a pogare e ad urlare i ritornelli scuotendo testa e mani.

Firenze, da un paio di anni, era diventata tappa obbligata dei grandi tour dopo i 50.000 che nel settembre 1979 avevano assistito al concerto di Patti Smith, l’evento che aveva riportato il musica live in Italia dopo il black out seguito ai disordini dei primi anni Settanta. La poetessa rock era approdata allo stadio con l’aiuto della Festa provinciale dell’Unità, tra il grande timore dei perbenisti e dei tifosi viola (in effetti il prato uscì malconcio, ma niente di drammatico). Per tutto il giorno Campo di Marte fu assediato da fricchettoni, ragazzi dei centri sociali, gente arrivata da tutta Italia, complice il prezzo popolare di 3.000 lire, spesso con robuste provviste di fumo e hashish e vestita nei modi più strani, mentre le forze dell’ordine sorvegliavano la zona. Oltre agli spalti, furono venduti biglietti per il prato e in migliaia si stiparono sull’erba. Più che il concerto — Patti Smiht fu anche fischiata quando sventolò la bandiera Usa sul palco e pochissimi conoscevano le sue canzoni — fece epoca l’evento, il poter dire «io c’ero» ed in effetti c’erano tutti.

L’anno dopo arrivò Lou Reed, per un altro live storico, al parco delle Cascine e sempre alla Cascine suonò Peter Gabriel, mitica voce dei Genesis che da solista aveva già inciso pezzi come Biko, I Don’t Remember, Solsbury Hill. Io sono arrivato presto, volevo andare sotto palco a tutti i costi, e fuori successe un po’ di casino perchè in tanti volevano entrare senza biglietto e caricarono la polizia, che rispose con manganellate, impedendo lo sfondamento. «Chi è la spalla?», chiesi ad un gruppo di ragazzi che erano accanto a noi; «Un nuovo gruppo i Simple Minds...». I Simple Minds stupirono per classe e tecnica, ma Peter Gabriel fu un autentico uragano e le cassette pirata di quel concerto oggi valgono oro.

Nel 1981 la febbre si chiamava Clash, un pezzo di Inghilterra e di punk-rock che veniva da noi e che potevamo vedere senza spendere un capitale per andare in aereo a Londra o settimane in treno con l’Inter-rail. Anche quella volta i timori per l’ordine pubblico si rilevarono infondati e la passione dei fiorentini fu percepita da Strummer e compagni che ci dettero dentro alla grande. Lo stadio fu poi anche teatro del concerto di un tarantolato Iggy Pop - di pomeriggio, un caldo assassino, per scongiurare il rischio di incidenti! — ma quello dei Clash restò uno dei più bei concerti dell’epoca, a Firenze e non solo.

La stagione dei grandi eventi musicali continuò a lungo, tanto per capirci nel 1982, per la Festa dell’Amicizia made in Dc suonò Neil Young a Viareggio e la Festa Nazionale dell’Unità a Tirrenia rispose con i Genesis, ma quel concerto, come quello di Patti Smith è rimasto unico. Sono passati trent’anni, i capelli mi si sono imbiancanti, Joe Strummer è morto. «You, Florence, can consider yourself fortunate», disse ancora Joe nell’intervista dietro il palco e aveva ragione: siamo stati fortunati e quel 23 maggio 1981 non è poi così lontano.

Mauro Bonciani
22 maggio 2011(ultima modifica: 23 maggio 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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