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IL FIlm della settimana

Emotivi anonimi

Il ritorno del film di Natale in senso classico, ovvero che mette d’accordo tutti, adulti, bambini e famiglie, all’insegna di un buonismo prevedibile e rassicurante

Regia: Jean-Pierre Améris; Interpreti: Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Loretta Cravotta, Lise Lamétrie; Sceneggiatura: Jean-Pierre Améris, Philippe Blasband; Fotografia: Gérard Simon; Musiche: Pierre Adenot; Montaggio: Philippe Bourgueil; Scenografia: Sylvie Olivé; Costumi: Nathalie du Roscoat; Produzione: Pan Européenne, Studio Canal, France 3 Cinéma, Rhône-Alpes Cinéma, Climax Film, Rtbf; Distribuzione: Lucky Red. Belgio/Francia, 2010, 80'

In Toscana è in queste sale: Firenze: Flora; Campi Bisenzio: Uci.

Il pubblico fiorentino ha avuto l’occasione di poter vedere questo film in anteprima nazionale lo scorso ottobre, durante il festival «France Odeon». Per chi l’avesse perso poco male, visto che arriva nelle sale con un tempismo perfetto: in un Natale di crisi e di necessaria austerità questa piccola pellicola franco-belga arriva a sollevarci dalle nostre ansie quotidiane in maniera dolce e discreta, quasi a volerci far dimenticare i decenni trascorsi, segnati dalla bulimia pecoreccia dei cinepanettoni nostrani (quest’anno più che mai in crisi – forse irreversibile – di pubblico).

E’ così che «Emotivi anonimi» segna il ritorno al film di Natale in senso classico, ovvero al cinema che mette d’accordo tutti, adulti, bambini e famiglie, all’insegna di un buonismo prevedibile e rassicurante, mai sopra le righe. Sono proprio queste le virtù del film, che ha come protagonisti una coppia di persone comuni e garbate, che cercano di superare le difficoltà di una vita segnata da evidenti limiti emotivi e comportamentali. Al centro del racconto c’è infatti la bella Angélique: esperta nella preparazione di golosità al cioccolato, lavora nell'azienda diretta da Jean-René Van Den Hugde; la passione per l'arte della cioccolata li accomuna ed entrambi sono attratti l'uno dall'altra, ma la loro timidezza cronica non permette alcun avvicinamento, nonostante i tentativi di amici e colleghi per abbattere il muro d'introversione e insicurezza che li divide.

Troveranno il coraggio per dichiararsi a vicenda i loro sentimenti e superare la mancanza di fiducia nel mondo che li circonda? Pare che il regista Jean-Pierre Améris sia partito dalla sua esperienza personale, con la volontà di narrare, dietro la storia di Jean-René e Angélique, il mondo di un associazione che, sul modello degli «alcolisti anonimi», riunisce in tutto il mondo persone che confrontano tra loro le rispettive timidezze, paure e goffaggini. Il film è segnato da questo approccio: anche se la storia si presenta sin da subito come una commedia sentimentale, si percepisce lo sforzo di non fermarsi alla superficie, ma ti tentare in qualche modo di rappresentare anche i lati dolenti della vita quotidiana, coniugando un realismo garbato e pulito a certe suggestioni cinefile più o meno dichiarate (la scena risolutiva del film sembra presa direttamente da un grande classico americano del 1934, «Accadde una notte» di Frank Capra, con gli scoppiettanti Clark Gable e Claudette Colbert), evitando inoltre di fare del moralismo. Una volta tanto, insomma, tra i film sotto l’albero, si può trovare anche quello piccolo, ma prezioso.

Marco Luceri
23 dicembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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