lo spettacolo

E Vorno si scompiglia

Due giorni di performance, installazioni visive e opere contemporanee alla Tenuta dello Scompiglio a Vorno

Decodificare le forme dei linguaggi nella società "postmoderna". E' forse questo ciò che rimane delle “Relazioni interpersonali”? Proprio attorno al nome del progetto, curato da Angel Garcia Moya, sono in programma due giorni di performance, installazioni visive e opere contemporanee alla Tenuta dello Scompiglio a Vorno (Lucca) - sabato e domenica apertura alle 14,30 e inizio performance alle 16,00. L'ultimo di tre fine settimana all'insegna dell'arte organizzati dall'associazione culturale “Lo Scompiglio”, diretta da Cecilia Bertoni.

IL PERCORSO – Un'esposizione itinerante immersa in uno scenario suggestivo tra le colline del Vorno e arricchito da eventi inusuali, come nella performance “Ad una piazza” dove si assiste alla ricostruzione di un luogo in cui le persone possono scambiarsi idee e ruoli; oppure le conseguenze di un gesto in “Relazioni a catena”. «Il progetto nasce come tappa ulteriore della mia ricerca, curatoriale e critica, sul concetto di identità - spiega Angel Garcia Moya - Mi interessava approfondire i rapporti intersoggettivi, le reazioni delle artiste all'interno di uno schema alla base dei meccanismi psicologici che regolano il limite tra identità e alterità. Ma anche come la comunicazione quotidiana e la realtà circostante possono influire nella consapevolezza di questo rapporto”» Sette in totale gli artisti che si sono susseguite nei tre fine settimana settembrini allo Scompiglio: Roberta Cavallari, Valentina Vetturi, Corinna Conci, Barbara Uccelli, Francesca Banchelli, Eleonora di Marino e Caterina Pecchioli.

LE PERFORMANCE – Prima tappa: “Ad una piazza” di Eleonora di Marino. Un letto a soppalco ad un piazza che si trasforma in un palco con tanto di megafono dove le persone possono esprimere i loro pensieri e rivendicare i propri diritti. Un'occasione per amplificare la propria voce ma anche per stanare le idee di chi è costretto al silenzio, sempre con l'eventualità che nessuno si presenti sul palco.“Relazioni a catena #2” di Caterina Pecchioli con Costanza Givone e Maria Goeminne è un'installazione - performance realizzata durante un periodo di residenza proprio alla Tenuta nell’aprile 2010 e continuamente perfezionata. Il lavoro nasce da una riflessione su come il comportamento tra pochi individui determini cambiamenti su larga scala, una scultura animata in cui quarantaquattro sedie cambiano costantemente e ciclicamente aspetto. Qui i diversi assetti degli oggetti sono condizionati dalla relazione messa in atto dalle performer: competizione, diplomazia, gioco e sfida. Altra atmosfera nella performance“Sleeping-Beauty in Gikongoro” dove nella cappella della tenuta l'artista, Barbara Uccelli, arriva con il pubblico, sale su una scala dove raccoglie i fiori sistemati nei pioli fino al soffitto e li distribuisce ai presenti. Suggestione che diventa sempre più forte come le parole della canzone sussurrata dall'artista stessa che alla fine si distende in una bara di plexiglass. Nel percorso anche lavori di arte visiva, l'esposizione collettiva nella vigna abbandonata “Il Cimitero della Memoria” mentre nella cappella e nel parco sono installate le opere di Jannis Kounellis, Maurizio Nannucci e Alfredo Pirri.

Claudia Banchelli
23 settembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA