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l'intervista

Mamma e «incantautrice»
Arriva Cristina Donà

E’ contenta del sold out di Bologna che la fa ben sperare per i successivi live, compreso quello del primo aprile al Saschall di Firenze

La voce pre-registrata della compagnia telefonica avvisa che il cliente non è raggiungibile. Una, due, tre volte. Tutto regolare, le chiamate perse si aggiungono al copione di una tipica giornata metropolitana. E sorridendo viene subito in mente il brano “Giapponese ( l’arte di arrivare a fine mese)”, contenuto nel suo ultimo cd “Torno a casa a piedi” (Emi Music), che racconta, anche musicalmente, la frenesia di ogni giorno. Nel pomeriggio Cristina Donà risponde, e per una mezzora è capace di catapultare chi ascolta in un’atmosfera identica a quella delle sue canzoni: elegante, a tratti leggera, mai banale. E’ contenta del sold out di Bologna che la fa ben sperare per i successivi live, compreso quello del primo aprile al Saschall di Firenze: «Se il buongiorno si vede dal mattino…». Il buongiorno sta anche nelle recensioni; trovare una stroncatura anche solo accennata è impresa titanica: «Sono molto viziata dalla critica ed è gratificante. Certo, serve anche un buon numero di vendite».

Punta molto sui concerti: «Da sempre ci dedico la maggior parte del lavoro, proprio perché ho iniziato così, come è giusto che sia. Anzi, io suonerei prima l’album dal vivo e poi lo registrerei – dice fermandosi a ragionare realmente sull’ipotesi - E’ impossibile … Come fai una cosa finisce su Youtube e questo diventerebbe un problema, per quanto a mio avviso sarebbe davvero la formula migliore». Per ogni recensione, una definizione. La più diffusa è sicuramente ‘cantautrice rock’: «Sicuramente è la parte di me che ha brillato per prima, quella viscerale e che mi è necessaria. Ma non sono solo rock, sono anche rock. E’ un po’ come l’etichetta di “dark lady”, vecchia, che ancora mi affibbiano. Ho sempre grande difficoltà a definire la mia musica. Fosse per me, incantautrice!». A breve a raccontarla ci sarà una biografia (“Parlami dell’universo”): «Credo che uscirà entro aprile. Abbiamo aggiunto un po’ di cose, compreso un mondo pazzesco che c’è stato prima di ‘Tregua’ (il primo album del 1997, ndr), come la ninna nanna ‘Terra blu’». Un brano ormai introvabile, a differenza della ghost track contenuta nell’ultimo lavoro, dedicata al figlio e “Bimbo dal sonno leggero” («In che modo gestisco maternità e lavoro? Con tripli sarti carpiati, un marito splendido - lo scrittore Davide Pazienza, ndr - e una baby sitter»).

Un’altra prova delicata della sua presenza mai invasiva, e delle idee mai ostentate. Come nel brano “Tutti che sanno cosa dire”: «Mi riferisco alle persone che si vedono spesso, a certi programmi televisivi. Tutti dicono la propria con arroganza in modo davvero poco elegante. Mancano l’autorevolezza a il coraggio di proporre una propria formula. Certo capisco che per un politico – ma non mi riferisco solo a loro - in Italia non sia facile … all’estero si dimettono per l’accusa di aver copiato ad un esame, qui invece …».

A proposito di politica, salta fuori il sindaco di Firenze Renzi: «Ho chiesto delucidazioni ai miei amici fiorentini, pare che sia una persona che quantomeno ci mette la faccia. Il che, visti i tempi, mi pare già abbastanza inconsueto». In Toscana la Donà ci viene spesso – co-autore di tutte le musiche del disco è Saverio Lanza – e la adora, se non altro perché si respira quell’aria che lei ha scelto da un po’, abbandonando la città per un paesino di montagna («Qui sarei più vicina al mare, in effetti … intanto programmiamo una vacanza»). Per il live di venerdì non sono previste sorprese al momento (plausibile un’irruzione di Marco Parente, che con lei ha collaborato a inizio carriera): «Ho una marea di collaborazioni, per cui lascerò molto al caso. Sicuramente verranno a vedermi gli amici Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli, con i quali sarò in scena al Politeama di Poggibonsi l’8 aprile in ‘Figli e figliastri’».

Diletta Parlangeli
31 marzo 2011(ultima modifica: 01 aprile 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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