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Il documentario at home

Le pellicole del Festival dei Popoli saranno godibili anche sul divano di casa. Non abitazioni anonime ma ville di privati amanti del documentario

Il cinema di qualità non si proietta più solo in sala. Grazie alla rassegna “Doc at Home”, le pellicole del Festival dei Popoli saranno godibili anche sul divano di casa. Non abitazioni anonime ma ville di privati amanti del documentario, che così si impegnano a sostenere l'importante archivio del Festival, che forte di 10mila i titoli è considerato autentico patrimonio della città. Ad organizzare il progetto Ilaria Costanzo (ideatrice del progetto) e fotografa di scena; Lorenzo dell'Agnello che di mestiere fa l'assistente ufficio programmazione al Festival dei Popoli, e la 25enne Virginia Sodi. Un trio di giovanissimi (tutti under 30) legati a doppio filo al festival internazionale di documentari (la prossima edizione sarà dal 12 al 19 novembre), tanto da aver deciso dopo la partecipazione alle ultime edizioni di andare oltre esportando l’attività fuori dalla casa del Festival invadendo le abitazioni dei privati.

Un modo ingrandire la cerchia di spettatori e fare in modo che il documentario da arte cinematografica per pochi, come è spesso percepita, arrivi ad un pubblico ampio ed eterogeneo. «Doc at home – raccontano i ragazzi - si svolgerà nelle abitazioni private con l’idea di trovare un luogo intimo e coinvolgente in cui poter vedere un documentario, come se si fosse al cinema». Così se apripista della manifestazione in programma dal 7 settembre, sarà un luogo pubblico, Palazzo Giovane, in vicolo di santa maggiore 1, le prossime date (25 settembre, 13 ottobre e 6 novembre) vedranno le rispettive proiezioni in ville private il cui nome resta segreto fino al momento dell'inscrizione online con cui gli spettatori si accreditano alla visione (gli spettatori, max 50 alla volta, per partecipare devono mandare una email a docathome@festivaldeipopoli.org; in seguito riceveranno l’indirizzo dell’abitazione dove si svolgerà la serata pagando 5 euro per la proiezione e l'aperitivo).

«Abbiamo deciso di proiettare il primo film di Doc at Home (il documentario “I am Jesus” (2010) dell’australiana Valerie Gudenus e della brasiliana Heloisa Sartorato, prodotto interamente da ‘Fabrica’, il laboratorio creativo del gruppo Benetton e diretto dagli stessi registi) a Palazzo Giovane – ha detto Cristina Giachi, assessore alle politiche giovanili del Comune di Firenze che sostiene il progetto - perché lo consideriamo la casa delle idee dei giovani fiorentini, e per essere in prima linea nella proposta. Speriamo che molti si candidino ad ospitare una serata di Doc at home. Ho apprezzato principalmente l'iniziativa di questi ragazzi, che hanno progettato un modo fresco e nuovo di proporre il cinema di qualità con una modalità che coinvolge in prima persona il pubblico, che può diventare parte dello spettacolo, protagonista, ospitando nella propria abitazione una delle proiezioni; un modo economico per fare un'esperienza culturale di livello, e per diffondere il gusto per un genere di film considerato, superficialmente, di nicchia».

Anche se le location delle proiezioni successive sono segrete è nota la programmazione. Domenica 25 settembre, è atteso il documentario-commedia (a partire dalle 20 aperitivo cui segue proiezione) i “Promessi Sposi” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (2007); giovedì 13 ottobre “Dalla testa al cielo” di Debora Scaperrotta (2010), e domenica 6 novembre un documentario a sorpresa scelto dall’organizzazione.

Laura Antonini
06 settembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA