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siena

Pollini, la Chigiana e Beethoven

Una lunga fedeltà che viene ora confermata dall'atteso concerto (Teatro dei Rinnovati, ore 21.15), unica data estiva italiana dell'artista

C'è una foto che li ritrae assieme, il conte Guido Chigi Saracini, fondatore della gloriosa Accademia senese che porta il suo nome, mentre accende una sigaretta a Maurizio Pollini. Immagine che oggi farebbe gridare allo scandalo, ma documento storico di un momento di viva realtà quotidiana. Pollini aveva solo diciannove anni quanto il conte Chigi Saracini, dimostrando al solito la sua lungimiranza, lo chiamò per fargli tenere il primo concerto per l'Accademia Chigiana: era il 1961, e il giovane pianista milanese solo un anno prima si era imposto all'attenzione vincendo il primo premio del Concorso Chopin di Varsavia. Pollini entrò poi a far parte dell'illustre corpo docente della Chigiana, tenendo nel 1972 un corso speciale di pianoforte e due seminari negli anni duemila; e dal 1999, grazie al direttore artistico Aldo Bennici, ha rinnovato pressoché puntualmente la sua presenza annuale tenendo un recital estivo per la Chigiana.

Una lunga fedeltà che viene ora confermata dall'atteso concerto di martedì 9 agosto (Teatro dei Rinnovati, ore 21.15), unica data estiva italiana dell'artista; appuntamento di spicco che prolunga la 68ma Settimana Musicale Senese, il cuore degli appuntamenti musicali chigiani. In questi anni di presenze senesi, Pollini ha praticamente presentato tutto il repertorio a lui più caro, Mozart, Beethoven, Chopin, Schumann, senza rinunciare alle predilette incursioni nella contemporaneità di Stockausen e Boulez. Manca all'appello Bach, l'autore da lui di recente sottoposto a nuova considerazione; ma nel concerto senese di quest'anno l'attenzione è tutta per Beethoven, che da sempre Pollini affronta con letture chiarificatrici, mai retoriche eppur innervate da una continua tensione. Un programma denso, che abbina quattro sonate tutte scritte da Beethoven all'incirca nei medesimi primi anni dell'Ottocento, a delineare il momento centrale di una poetica accesa da un'emotività ribollente ma anche aperta a quei ripiegamenti assorti che saranno della maturità beethoveniana.

In apertura c'è la Sonata op. 54, due soli movimenti e toni classicamente lievi, che lasciano poi il posto ai gesti grandiosi della Sonata op. 53; ed è un gioco di contrapposizioni che prosegue nell'affiancare la Sonata op. 78, tutta votata all'interiorità e dedicata a Therese von Brunsvik, forse la misteriosa "immortale amata" di Beethoven, alla Sonata op. 57 che venne pubblicata con l'appellativo "Appassionata", voluto dall'editore per evidenziare la carica intensa, persino aggressiva, che la contraddistingue potentemente. Ma dopo Maurizio Pollini, l'Accademia Chigiana ospiterà altri celebri protagonisti del mondo musicale, in un altro concerto straordinario della Settimana Senese: il 6 Settembre, sempre al Teatro dei Rinnovati, arriveranno l'Orchestra Filarmonica della Scala e il grande Daniel Barenboim, pianista e direttore rinomato che è stato giovanissimo allievo dei corsi di perfezionamento della Chigiana e che così tornerà a Siena dopo tanti anni. Info: 057722091, www.chigiana.it

Francesco Ermini Polacci
09 agosto 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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