la kermesse

Arezzo Wave (e low cost) torna a casa

Per accedere ai live dal 12 al 15 luglio sarà possibile pagare un abbonamento di 20 euro in totale. L’unica regola è arrivare entro le 20 di ogni sera

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Arezzo Wave (e low cost) torna a casa

Per accedere ai live dal 12 al 15 luglio sarà possibile pagare un abbonamento di 20 euro in totale. L’unica regola è arrivare entro le 20 di ogni sera

Dopo aver girato il Paese, Arezzo Wave torna a casa. E, di conseguenza, torna anche a chiamarsi Arezzo Wave, dopo anni di lungo peregrinare tra varie province toscane prima, e tacchi di Stivale poi, che l’avevano a forza di cose trasformato in “Italia Wave”. Il patron della rassegna musicale Mauro Valenti rientra a testa alta in città portando con sé un’organizzazione economica anti-crisi. Come si sente? «Come De Niro quando torna a New York in “C’era una volta in America”, solo che in questi anni non sono andato a letto presto» scherza.

Plausibile non abbia dormito, pur di inventarsi questa 26esima edizione “low cost”: per accedere ai live dal 12 al 15 luglio infatti, sarà possibile pagare un abbonamento di 20 euro in totale. L’unica regola è arrivare entro le 20 di ogni sera. Coinvolti anche ristoranti, alberghi ed esercizi commerciali vari per sconti e promozioni dedicati al pubblico del Festival, che potrà usufruire del wi fi gratuito in tutta l’area dell’evento. «Il nostro motto quest’anno è proprio quello di essere una manifestazione anticrisi – spiega Valenti - Abbiamo studiato questo prezzo ‘stra-politico’ cercando di fare come sempre: un mix di nomi ancora poco noti e di big. Di fatto, arrivando prima delle 20, chi vuole finisce per vedere 25/26 concerti nell’arco della manifestazione, ognuno dei quali costa meno di un brano comprato su iTunes. E’ un modo per dire ‘sappiamo che siete in difficoltà e questo è il nostro supporto che vi diamo per restare con il sorriso’». Se la gente non ha soldi, che paghi meno, sembra essere il concetto base. Praticamente l’opposto di quello che succede agli italiani in questo periodo.

«Abbiamo fatto finta che fosse ancora come 7 anni fa, quando si poteva organizzare tutto senza stare attenti ai 50 euro in più o in meno, anche se non è così». Chissà se gli artisti gli sono andati incontro: «Sono sicuramente tutti grandi amici, ma poi contiamo sull’affluenza di persone e anche sugli sponsor internazionali, che da noi vengono perché siamo tra i pochissimi ad avere una proposta così ricca anche a livello extranazionale. E poi con noi abbiamo la Regione Toscana, e anche la Puglia, che nonostante non ci ospiti più (l’anno scorso il festival era a Lecce, ndr), ha scelto di essere con noi, anche economicamente».

Dal 12 al 15 luglio quindi Arezzo ospiterà la formula che da sempre contraddistingue la kermesse, con un mix di volti noti ed emergenti («Come quando facevamo venire Ben Harper a mille dollari perché non lo conosceva nessuno!» ricorda Valenti): tra i nomi in programma sul Main Stage allo Stadio Comunale Il Teatro degli Orrori e Caparezza (giovedì 12), Ewert and The Two Dragons, Erica Mou, Malika Ayane, Nina Zilli e DeWolff (venerdì 13), Orchestra multietnica, Mc2, Yann Tiersen e Crookers (sabato 14), Radiodervish, A67, Caravan Palace e Bandabardò (domenica 15). Tra quelli da scoprire, invece, i Mala Vita, i Fuel Fandango (gio 12), i DeWolff (ven 13), Magnifico la Madonna della Slovenia (sab 14), i Vadoinmessico (dom 14).

Ma non è tutto. A parte un secret show che sveleranno più avanti, nell’ambito della manifestazione ci saranno workshop e incontri: saranno celebrati i 50 anni di Diabolik, e sarà fatto un omaggio a John Belushi a 30 anni dalla scomparsa, e poi ancora molti workshop (lezioni di taranta comprese). Ci sarà un incontro con Don Gallo e Dori Ghezzi e uno con la Siae dedicato ai diritti d’autore nell’epoca del cloud computing. Ma insomma, com’è che Arezzo Wave è riuscita a tornare in patria dopo i trascorsi burrascosi? «Credo ci sia stata una specie di sommossa popolare - scherza Valenti – con la Provincia abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti, e con il Comune la situazione si è resa positiva, anche se non ci sono stati interventi economici diretti. Ci fa piacere poter tornare a casa».

Diletta Parlangeli10 maggio 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA

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