CINEMA
Lo Hobbit come non l'avete mai visto
Hfr 3D sbarca al Marconi
I nostri occhi vedranno con maggiore intensità l'effetto di reale. i movimenti di tutto quello che viene rappresentato nell'inquadratura ci appariranno più fluidi
Al grande puzzle dell'evoluzione tecnologica che in questi anni sta trasformando il mondo del cinema, si aggiunge un nuovo tassello, quello del formato HFR 3D (High Frame Rate 3D). Gli spettatori ne potranno godere andando al cinema Marconi dal 13 dicembre, data d'uscita del film «Lo Hobbit: un viaggio inaspettato», il prequel de «Il signore degli anelli» che il fantasioso regista americano Peter Jackson ha realizzato per il colosso hollywoodiano Warner.
La sala di Viale Giannotti è infatti l'unica in Toscana ad avere l'esclusiva per la proiezione del film attraverso un formato che mostra le immagini a 48 fps (fotogrammi al secondo), ovvero con una velocità doppia rispetto ai consueti 24 fps a cui gli spettatori di più generazioni sono stati abituati per circa ottant'anni (almeno dall'introduzione del sonoro, alla fine degli anni Venti; nel muto le immagini «viaggiavano» tra i 16 e i 18 fps). Che effetti può produrre per noi spettatori questa nuova, gigantesca innovazione, nella fase di fruizione del film su formato digitale (dal 2014 nessun titolo verrà più distribuito e proiettato sulla «vecchia» pellicola)?
I nostri occhi vedranno con maggiore intensità l'effetto di reale, visto che l'occhio umano può arrivare a percepire una singola immagine fino a 55 fps: i movimenti di tutto quello che viene rappresentato nell'inquadratura (personaggi, oggetti, paesaggi, effetti visivi, ecc.) ci appariranno più fluidi. Anche il rapporto tra avampiano e fondocampo non sarà più segnato dagli “scatti”, così come spariranno le sfocature tra un frame e l'altro durante certi vorticosi movimenti della cinepresa. Nonostante i critici americani abbiano storto il naso proprio davanti a questi effetti (in molti hanno scritto che nel film di Peter Jackson la tessitura delle immagini è talmente nitida ed esasperata nei dettagli da risultare posticcia), le grandi majors hollywoodiane oggi sono più che mai decise a investire su questo formato: tutta la saga di «Lo Hobbit» verrà realizzata per la fruizione in HFR, così come James Cameron ha già annunciato che di questa nuova possibilità offerta dalla tecnologia digitale si avvarrà per «Avatar 2» (in uscita nel 2014). C'è da scommettere che da qui a poco tempo l'HFR verrà esteso dal 3D al 2D e che si moltiplicheranno i tentativi di accentuare la tendenza – sempre più dominante nel cinema globale più mainstream – di trasformare la semplice fruizione del film in una straordinaria esperienza plurisensoriale. Il futuro del cinema passa anche da qui.
12 dicembre 2012 (modifica il 16 dicembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA