Maggiodanza
Il mago di Oz balla col cane
Al Teatro dell'Opera da mercoledì il mondo fiabesco del romanzo di Baum. E nello spettacolo anche il barboncino guest star
All’inizio doveva essere un balletto a serata. Le musiche dovevano essere di Sergej Rachmaninov. E doveva essere «montato» al Teatro Comunale. In corso d’opera si è trasformato in un balletto in un atto (affiancato all’atto unico di Puccini, Gianni Schicchi). Poi dal tardo romanticismo di Rachmaninov si è passati alla grazia giocosa di Francis Poulenc. E soprattutto si danzerà al Nuovo Teatro dell’Opera, da mercoledì 19. Non c’è che dire: la creazione della nuova produzione di Francesco Ventriglia per MaggioDanza, Il Mago di Oz, è tanto turbolenta quanto il tornado che nel racconto di Frank Baum scaraventa Dorothy e il suo cagnolino Toto nel paese dei «Mastichini» e poi alla ricerca del fantastico Mago al seguito di tre bislacchi compagni d’avventura: il Leone pauroso, il Cavaliere di latta, lo Spaventapasseri.
Ma Ventriglia, entusiasta ed energico come sempre, prende tutto come una sfida da vincere e anche il nuovo assetto dato al suo balletto diventa una opportunità da sfruttare, per lui, per i suoi danzatori. E così parlando della sua creazione — per lo più fedele alla storia fantastica inventata dallo scrittore americano nel 1900 e popolarissima grazie anche al musical con Judy Garland nel 1939 — Ventriglia spiega che l’idea nasce da varie esigenze: «Prima di tutto offrire alla compagnia tanti ruoli, in modo che ognuno possa avere il giusto spazio. Poi la favola consente di passare dai diversi stili di movimento a seconda delle scene e dei caratteri che descrivi, e anche questo è molto stimolante. E poi perché Oz tratta un tema che mi interessa da sempre, quello del passaggio tra infanzia e adolescenza che rende insicuri, ma poi attraverso prove e cimenti, ti fa scoprire chi sei e cosa vali».
E così avviene anche a Dorothy, che in questo caso non abita più in una fattoria del Kansas, ma in un ospedale: «Ho immaginato che Dorothy giaccia in coma, circondata da infermieri e professori. Ed è proprio nel sonno che vivrà la sua straordinaria avventura: Dorothy riesce a recuperare la fiducia in se stessa, il coraggio di affrontare la vita». Un tema, quello della malattia e delle risorse interiori che te la fanno sconfiggere, molto caro al coreografo: «Fin da quando ho firmato il mio primo lavoro importante, per la Biennale di Venezia, mi sono sempre interessato al tema del corpo come macchina i cui ingranaggi si assestano, quando qualche parte non funziona, per continuare la vita. E amo l’idea buddista che bisogna cercare in noi stessi le risorse per farcela. Per questo il viaggio della mia Dorothy è soprattutto dentro di sé».
Sarà anche per questa particolare sensibilità che Ventriglia, con MaggioDanza e il Maggio ha aderito alla proposta di aprire al pubblico la prova di domenica 16 (ore 15.30), su iniziativa di Mukki e a favore del Meyer: pensata proprio per i più piccoli la giornata vedrà anche una merenda in compagnia dei protagonisti del balletto e l’occasione di fare un’offerta per la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer. «Sarà comunque e soprattutto una favola piena di colore, bella musica, costumi incredibili. Ci siamo sbizzarriti con il costumista Gianluca Falaschi e nel coinvolgere non solo i ballerini del Maggio, ma anche alcuni piccoli danzatori che già hanno collaborato con noi in occasione di MaggioBimbi». Ci sarà in più una vera guest star, che — c’è da giurarci — sarà la rivelazione della serata: «Sì, in scena ci sarà anche Toto, il cagnolino di Dorothy. Nella vita si chiama Robin, è il cagnolino della ballerina Federica Maine (che sarà una delle fate). Ma soprattutto è un vero incredibile professionista!».
13 dicembre 2012 (modifica il 14 dicembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA