Biancaneve e il cacciatore

il film della settimana

Biancaneve e il cacciatore

Non mancano né il grande respiro epico né tutti gli elementi che una pellicola come questa richiede, con alcuni effetti speciali in computer graphic davvero curiosi

Regia: Rupert Sanders; Interpreti: Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Spruell, Sam Claflin; Sceneggiatura: Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini; Fotografia: Greig Fraser; Musiche: James Newton Howard; Montaggio: Neil Smith; Scenografia: Dominik Watkins; Costumi: Colleen Atwood; Produzione: Roth Films, Universal Pictures; Distribuzione: Universal Pictures. USA, 2012, 127'

In Toscana è in queste sale: Firenze: Fulgor, Marconi, Odeon, Principe, The Space, Uci; Arezzo: Uci; Campi Bisenzio: Uci; Cecina: Tirreno; Chiusi: Clev Village; Forte dei Marmi: Nuovo Lido; Grosseto: The Space; Livorno: The Space; Massa: Splendor; Montecatini Terme: Excelsior; Montevarchi: Cine8; Orbetello: Supercinema; Pietrasanta: Comunale; Pisa: Odeon; Pistoia: Lux; Poggibonsi: Italia; Pontedera: Cineplex; Prato: Omnia Center; Santa Croce sull'Arno: Lami; Sesto Fiorentino: Grotta; Sinalunga: Uci; Viareggio: Goldoni.

Atmosfere dark e magie nere in «Biancaneve e il cacciatore», che una grande major come la Universal ha voluto affidare a un esordiente, Rupert Sanders (certe cose possono succedere solo a Hollywood, da noi – purtroppo – questo sarebbe impossibile), che ha costruito un'inaspettata, originale e accattivante rilettura della celebre fiaba dei fratelli Grimm, riattualizzandola ben al di là degli stilemi del film di genere, troppo standardizzati oggi in America. Certamente non mancano né il grande respiro epico (formidabili gli inseguimenti nella foresta oscura, ma soprattutto la battaglia finale sulla spiaggia, che trasforma Biancaneve in una coraggiosa guerriera simile a Giovanna d'Arco), né tutti gli elementi che una pellicola come questa richiede (nani, fate, castelli, cavalieri, mostri ecc.), con alcuni effetti speciali in computer graphic davvero curiosi (come «lo specchio delle mie brame» che si “scioglie” per diventare antropomorfo).

Eppure tutto ciò, indispensabile per dare al film quel ritmo, quella suspence e quella cornice fiabesca utili a far scattare i meccanismi del divertimento, non soffoca, anzi, da ancor maggiore risalto alle dinamiche (soprattutto psicologiche) tra i personaggi. Grandi temi come le stagioni dell'esistenza, la caducità della bellezza, la morte e la follia umana prendono infatti le oscure sembianze di due attrici che non si limitano a fare il minimo richiesto, ma si dimostrano capaci di dare nuova espressività sia alla figura di Biancaneve che a quella della Regina: anche se Kristen Stewart appare ancora un po' acerba (dopo il successo planetario della saga di «Twilight» e il pallido «On the Road» di Walter Salles visto a Cannes, la ragazza sta cercando una sua strada), Charlize Theron è davvero impressionante per la sua capacità di variare continuamente i toni della recitazione e di passare da espressioni di stregante (è proprio il caso di dirlo) fascinazione a scatti di rabbia e di orrore davvero impressionanti.

Non è un dettaglio, questo, perché le due dive si confrontano proprio sul tema della bellezza eterna, che è il motivo attraverso cui passa per Biancaneve la presa di coscienza del proprio ruolo nel mondo e per la Regina la definitiva consapevolezza di non poter vincere sulla morte. In un film attraversato da pulsioni sessuali nascoste e ambigue (quelle tra il Cacciatore e Biancaneve e quelle, ai limiti dell'incesto, tra la Regina e il fratello) come da traumi e violenze del passato (è questo che spinge la Regina a essere così cattiva), il cuore naturalmente batte per il Bene. Ma quanta fatica, e quanto orrore, per farlo trionfare.

Marco Luceri13 luglio 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA