I gladiatori del calcio

IL DOCUMENTARIO

I gladiatori del calcio

Le riprese sono state realizzate attraverso l'uso di tredici telecamere disposte in campo. Sarà proiettato in esclusiva all'Odeon il 22 giugno (ore 20.30)

In attesa che partano le riprese de «I calcianti», il film di Stefano Lorenzi dedicato al calcio storico fiorentino con Stefano Accorsi e Alessandro Gassman, gustiamoci per ora il documentario «I gladiatori del calcio», realizzato da Fabio Segatori grazie al fondo cinema della Regione Toscana, che sarà proiettato in esclusiva all'Odeon il 22 giugno (ore 20.30), a soli due giorni dalla finale 2012.

L'antica tradizione (risale al 1530) della sfida in Piazza Santa Croce tra le quattro squadre (rappresentative di altrettanti quartieri della città) rivive sul grande schermo grazie a questo piccolo film, che ha seguìto i calcianti non solo nel bel mezzo delle partite, ma anche durante gli allenamenti che le precedono, raccontando la tensione palpabile che regna negli spogliatoi, spesso esorcizzata con scherzi goliardici. Grazie all'uso di ben tredici videocamere disposte in campo (con una, piccolissima, posizionata sulla tempia dell’arbitro) lo spettatore è in grado di cogliere ogni respiro dei calcianti, e si trova come catapultato al centro della mischia, in quella bolgia infernale che si stende sotto gli occhi marmorei di Dante.

«È come una corrida – ha detto Segatori - ma tra esseri umani: i giocatori combattono a torso nudo, senza esclusione di colpi, cercando di fare una “caccia”, un goal. La bellezza dei loro corpi è antica, è come vedere le sculture di Michelangelo vivere in carne ed ossa. Penso che il Calcio Storico Fiorentino sia come l'Italia: una lotta continua in un fazzoletto di terra, l'avversario come nemico, nessun colpo proibito, compresi quelli a tradimento. Vince il più forte, il più svelto, il più furbo. Ma c'è anche il coraggio e lo spirito di gruppo, l’orgoglio di fare tutti parte di una stessa comunità alla quale siamo pronti, in caso di necessità, a dare tutto. È un viaggio dentro un microcosmo irrazionale e violento, ma misteriosamente gioioso. Qui non ci sono miliardi, televisioni, pubblicità, sponsorizzazioni. Ci sono solo corpi, cuori, paura, sabbia e sudore. E luce».

Marco Luceri14 giugno 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA