la docu-fiction

Un giorno da attori (a 90 anni)

Le telecamere dell'equipe fiorentino-spagnola, del registra Jesùs Solera, riprende le ultime scene con un gruppo di anziani, giovedì, alle 10.30, in piazza della Signoria

la docu-fiction

Un giorno da attori (a 90 anni)

Le telecamere dell'equipe fiorentino-spagnola, del registra Jesùs Solera, riprende le ultime scene con un gruppo di anziani, giovedì, alle 10.30, in piazza della Signoria

Attori per un giorno e almeno una volta nella vita. Eccolo pronto a vivere i suoi 15 minuti di celebrità, Michele Mimbella: 99 anni, grande spirito e buona memoria. E’ il più anziano della squadra e la sua storia lunga un secolo, l’ha raccontata davanti alle telecamere dell’equipe fiorentino-spagnola, regista Jesùs Solera, al timone di una docufiction figlia del progetto «Vips», ovvero Vecchie indimenticabili personalità della storia. Una storia, raccontata attraverso le storie personali di ognuno degli «attori», che mette al centro della scena in varie ambientazioni cittadine (tra cui giovedì alle 10,30 piazza della Signoria per la scena finale), un gruppo di anziani desiderosi di lasciare traccia della loro esistenza.

Anziani sul set
  • Anziani sul set

Sono uomini e donne che vivono in parte in residenze sanitarie assistite o frequentano i centri diurni, altri svolgono ancora attività artistiche e artigianali. Il progetto sostenuto da Consiglio di quartiere 4, Cgil Sindacato pensionati italiani,Fondazione Franceschi onlus, Avo Associazione volontari ospedalieri, consiste in una serie di racconti che rivisitano il tempo dei grandi eventi storici (guerre, armistizi, cambi di regime),la trasformazione delle aree urbane e rurali, dei trasporti e delle comunicazioni, incrociandoli con le emozioni quotidiane: scuola, lavoro, socialità, amore, emigrazione, fino all’incontro con i nuovi mondi etnici.

Fino al 20 luglio, la troupe italo/spagnola (soggetto e sceneggiatura: Biancalisa Conti, regia: Jesùs Solera, direttore fotografia: Alfonso Parra, operatore:Marco Tani, assistente regia: Tico Micheli, scenografie: Serena Buzzi, direttore di produzione Ilaria Salvi, Coordinamento e Service tecnico produzione Cine-Televisiva Ecoframes ) girerà gli episodi rivissuti dai protagonisti, che reciteranno sé stessi. Con Mila S., classe 1917, nota femminista fiorentina, che affrontò la gelata del '29 per andare a scuola, e davanti alle telecamere varcherà nuovamente quel portone. Ma c’è anche Anna C. che rievocherà la storica trattoria del padre, Cesarino, i suoi frequentatori ed il concerto di Toscanini per la riapertura della Scala, ascoltato alla radio della bottega. Berto B. ricorderà l’incontro con un soldato indiano sulle rive dell’Arno: «Quel giorno, oltre il poco cibo e le molte sigarette, portai a casa l'immagine, un po'confusa, di Sandokan». Marino F. parla della «anonima» protesta dei pinottolai del Pci, alla elezione di Einaudi. Infine, Enzo M. Lui era al cinema «Fulgor» dove davano «L’Angelo del male» di Renoir, quando all’uscita, le strade furono invase dalla voce di Mussolini che dichiarava l’entrata in guerra. La fiction sarà proiettata in prima, all’Odeon, in ottobre.

Loredana Ficicchia 18 luglio 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA

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