TEATRO
Fischi per Colombo al Maggio dimezzato
Quattordici ballerini in scena. Ventuno in sciopero. Il direttore di MaggioDanza Francesco Ventriglia alza le braccia al cielo e la sovrintendente rinuncia a parlare
Quattordici ballerini in scena. Ventuno in sciopero, insieme all’intero organico del personale tecnico (tranne uno), a dare volantini nel piazzale antistante il Nuovo Teatro dell’Opera. Il direttore di MaggioDanza Francesco Ventriglia alza le braccia al cielo: alla prima uscita, il suo balletto Il mago di Oz è stato «messo in scena in modo molto riadattato, come fosse un concerto, senza poter raccontare la storia perché senza personaggi». Seguito dal Gianni Schicchi di Puccini. Ha fatto male lo sciopero indetto da Cgil e Cisl per contrastare il rischio di nuovi licenziamenti in Teatro: l’Auditorium delle Cascine era pieno a metà, le prime cinque file completamente deserte, e lo spettacolo ridimensionato.
«In 14 era ridicolo solo provarci» rompe gli indugi Margherita, delegata Cgil del corpo di ballo, nel pieno del presidio insieme a una cinquantina di lavoratori. «Spero che il pubblico manifesti il suo dissenso». E così è stato: oltre alle richieste di rimborso o di spostare le prenotazioni, sul palco — un attimo prima che il direttore Andriy Yurkevych desse il via all’orchestra — la sovrintendente Colombo ha tentato di prendere la parola per un annuncio. Subito interrotta da alcuni fischi, qualche «buuu» non particolarmente rumoroso e un paio di «se lei se ne va è meglio», è stata immediatamente affiancata da Ventriglia salito con lei sul podio in suo soccorso: «Parlo io al posto suo perché ho una voce più potente e siamo senza microfono».
Per poi spiegare che «le motivazioni dello sciopero non sono attribuibili a responsabilità della direzione» e che era possibile chiedere il rimborso del biglietto. Poco prima, nel foyer, mentre una voce registrata ripeteva in loop ossessivo «Vi è una probabile situazione di emergenza, vi preghiamo di attendere prossime istruzioni», sempre Francesca Colombo difendeva così le sue scelte: «Il commissariamento è in agguato oggi come lo è sempre stato dal giorno in cui mi sono insediata. L’ho ereditato». E sui sindacati: «Cgil e Cisl hanno firmato l’accordo, cosa si aspettavano? Era chiaro che finiva cosi. Non capisco il motivo dello sciopero». @OREDROB: #ESEMMOLA %@%Edoardo Semmola
20 dicembre 2012