Cantava la tv

DOPO 11 ANNI

Cantava la tv

I volti storici di Videomusic si ritrovano martedì alle Murate, ore 17, per ricordare i fasti dell'emittente toscana

C’erano dei pazzi sulla collina del Ciocco. E ogni riferimento alla celebre The Fool on the hill dei Beatles è assolutamente voluta. Si chiamavano Claudio De Tommasi, Clive Griffiths, Rick Hutton, Clare Ann Matz, Johnny Parker, Elisa Satta. E poi Marco Baldini, Mixo, Monti e Lorenzini, Lorenzo Scoles. Chi ha più di 35 anni li ricorda con nostalgia ed entusiasmo: rappresentano il folgorante inizio e poi l’ingloriosa fine di una delle esperienze più significative della cultura e dello spettacolo in Toscana, Videomusic. Nata dall’acquisto della famiglia Marcucci di un enorme (ora venduto a Mtv) archivio videomusicale inglese e americano, dal valore inestimabile, ha rappresentato una svolta epocale nella fruizione dello spettacolo, portando nel nostro paese per la prima volta i videoclip.

Loro stessi si ricordano così, «pazzi» che vissero tutti insieme come una famiglia per 17 anni (dal 1984) la grande avventura dell’unica emittente televisiva nazionale nata su suolo toscano (prima a Castelvecchio Pascoli e poi, venduta a Cecchi Gori che la portò al fallimento, a Firenze), la prima in Europa esclusivamente a tema musicale che divenne celebre e seguitissima non solo in Italia ma anche dalla Spagna alla Russia, perché nessun altro trasmetteva musica 24 ore al giorno e perché aveva delle antenne, per l’epoca, d’avanguardia. Tra i «pazzi» anche una giovanissima Chiara Fraschetta che oggi è acclamata sui palcoscenici con il nome di Nina Zilli. A 11 anni dalla chiusura, Bruno Casini per Emmepi Eventi ha voluto richiamare tutti o quasi i protagonisti di allora per la serata amarcord «Videomusic — All Night Long» martedì alle 17 alle Murate, tra ricordi e spezzoni celebri di trasmissioni e clip, rarità e dietro le quinte. Il riferimento alla hit di Lionel Richie non è casuale: fu quello il primo (nell’84) e l’ultimo (nel 2001) video trasmesso.

«Sono un nostalgico militante e a quasi 60 anni — racconta Bruno Casini — mi mancano molte cose della mia giovinezza. Una di queste è Videomusic: era la nostra finestra sul mondo, una compagnia multimediale con cui eravamo in continua sintonia culturale. E poi lassù, al Ciocco, tutti insieme, pareva di stare a Disneyland». Oggi celebre dj, allora giovane vj dall’aspetto più che eccentrico, uno dei personaggi più significativi di quell’esperienza fu il torinese Mixo che conduceva Rock Revolution: «Volevano un personaggio strano da mettere davanti allo schermo — scherza — e io che uscivo di casa conciato in modo tale che in confronto Raffaella Carrà sembrava una suora di clausura, ero perfetto. Fu un motivo in più per continuare a comprare abiti terrificanti». Era l’inizio «di un nuovo mondo, di una nuova arte — continua — quella dei video musicali dell’era pre internet: la guardavano veramente tutti!» La morte du quel sogno ebbe inizio con la vendita a Cecchi Gori che portò a Tmc2: «Per l’ultima puntata di Rock Revolution mi sono vestito tutto di viola. Un po’ per provocazione, visto che porta male. Un po’ per la Fiorentina. Neanche quello è servito a niente: lui non mi apprezzava, al contrario della moglie Rita Rusic».

Edoardo Semmola23 agosto 2012 (modifica il 24 agosto 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA