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Appena presentato in concorso al Festival di Cannes, il nuovo film di David Cronenberg è la messa da requiem per il mondo che abbiamo fin qui conosciuto

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Appena presentato in concorso al Festival di Cannes, il nuovo film di David Cronenberg è la messa da requiem per il mondo che abbiamo fin qui conosciuto

Regia: David Cronenberg; Interpreti: Robert Pattinson, Samantha Morton, Jay Baruchel, Paul Giammatti, Juliette Binoche; Sceneggiatura: David Cronenberg; Fotografia: Peter Suschitzky; Musiche: Howard Shore; Montaggio: Ronald Sanders; Scenografia: Arvinder Grewal; Costumi: Denise Cronenberg; Produzione: Alfama Films, Prospero Pictures, France 2 Cinéma; Distribuzione: 01. Canada/Francia, 2012, 108'.

In Toscana è in queste sale: Firenze: Fiorella, Fulgor, Principe, Uci; Arezzo: Uci; Campi Bisenzio: Uci; Chiusi: Clev Village; Empoli: Excelsior; Grosseto: The Space; Livorno: Grande, The Space; Lucca: Centrale; Massa: Splendor, Montevarchi: Cine8; Orbetello: Supercinema; Pisa: Isola Verde; Pistoia: Globo; Poggibonsi: Garibaldi; Pontedera: Cineplex; Prato: Eden, Omnia Center; Sesto Fiorentino: Grotta; Sinalunga: Uci; Viareggio: Goldoni.

«Uno spettro s’aggira per il mondo – scriveva Marx tanto tempo fa - lo spettro del capitalismo». New York, oggi. Tutto in ventiquattr’ore: Eric Packer, golden boy dell’alta finanza, viaggia per le strade della città sulla sua lussuosa limousine bianca. Mentre la rivolta sta montando e i mercati finanziari stanno crollando, il giovane non ha che un pensiero: recarsi dal proprio parrucchiere, all’altro capo della città, per tagliarsi i capelli. Così, mentre la visita del Presidente americano paralizza Manhattan, Eric assiste impotente al crollo del suo impero personale e alla fine del mondo capitalista. E’ inoltre convinto che qualcuno voglia assassinarlo. Quando? E dove? Appena presentato in concorso al Festival di Cannes, il nuovo film di David Cronenberg è la messa da requiem per il mondo che abbiamo fin qui conosciuto. Adattando per il grande schermo uno dei romanzi più corrosivi e visionari di Don DeLillo, il regista canadese ci ha regalato un film che di più stretta attualità non potrebbe essere, ma lo fa ricorrendo a un archetipo antico, quello di Ulisse.

Quello di Cronenberg è tuttavia un mito capovolto: come in un dipinto di Rothko, Eric non è il simbolo della ricerca umana nel mondo, ma un Ulisse solo, bloccato in un momento d’immobilità assoluta e per di più perso in una realtà fuori controllo, pronta all’implosione. Eccola allora la metafora della limousine, quell’enorme, debordante, linda realtà viaggiante (il capitalismo ultraliberista senza regole né etica) che ha finito per risucchiare dentro se stessa il mondo intero, stretto in quell’abitacolo (che per contrasto è nero e blu) in cui tutto può entrare o uscire, ogni parola può essere pronunciata o più semplicemente taciuta. Come se ogni tipo di comunicazione tra gli umani avesse ormai perso ogni peso, alla fine Eric non è che una figura del silenzio, un residuo. La tensione emotiva, fortissima per tutto il film, è allora il frutto di questa dialettica costante tra ciò che era e ciò che (forse) sarà, tra la vita paranoica sublimata dal complottismo (l’ultima possibilità di autorappresentazione del capitalismo?) e una fuoriuscita tutta da trovare. Crollata la polis, resta il cosmos, ma ormai fuori da ogni tempo o spazio o ethos, completamente devitalizzato. Ma come beffarda pernacchia al nichilismo assoluto, Cronenberg ci lascia con il buon sapore di una catastrofe necessaria: il re che siede sul suo trono (Robert Pattinson, defraudato dell’amoroso vampirismo di Twilight) è nudo, la sua carne è mostruosa, ma è nudo.

Marco Luceri25 maggio 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1
"Uno spettro s'aggira per l'Europa"
28.05|10:43

"Uno spettro s'aggira per l'Europa...", scrivevano Marx e Engels nel Manifesto del Partito comunista, e si riferivano al comunismo, spauracchio per le classi dominanti e i capitalisti. La citazione all'inizio dell'articolo è completamente sbagliata.

Caro lettore, la citazione da Marx e' volutamente erronea. E' un capovolgimento ironico che chi ha visto il film puo' cogliere benissimo (Marco Luceri) La Redazione

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