The amazing Spider-Man

IL FILM DELLA SETTIMANA

The amazing Spider-Man

La pellicola in 3D mostra le formidabili potenzialità espressive che oggi ha questa tecnologia

Regia: Marc Webb; Interpreti: Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Denys Leary, Martin Sheen; Sceneggiatura: Alvin Sargent, Steve Kloves, James Vanderbilt; Fotografia: John Schwartzman; Montaggio: Alan Edward Bell, Pietro Scalia; Scenografia: J. Michael Riva; Costumi: Kym Barrett; Produzione: Columbia Pictures, Marvel Enterprises; Distribuzione: Warner Bros. USA, 2012, 136'

In Toscana è in queste sale -Firenze: Adriano, Fiamma, Fulgor, Marconi, The Space, Uci; Arezzo: Uci; Campi Bisenzio: Uci; Cecina: Tirreno; Chiusi: Clev Village; Colle Val d'Elsa: Sant'Agostino; Forte dei Marmi: Nuovo Lido; Grosseto: The Space; Livorno: Odeon, The Space; Lucca: Astra; Marciana Marina: Metropolis; Massa: Splendor; Montecatini Terme: Imperiale; Montevarchi: Cine8; Orbetello: Supercinema; Pisa: Isola Verde; Pistoia: Lux; Prato: Eden, Omnia Center; Poggibonsi: Politeama; Pontedera: Cineplex; Santa Croce sull'Arno: Lami; Sesto Fiorentino: Grotta; Siena: Metropolitan; Sinalunga: Uci; Viareggio: Eden, Goldoni, Odeon.

Fuori lo stanco Sam Raimi (e con lui il pallido Tobey Maguire, nonché Kirsten Dunst, ormai votata al cinema d'autore), la saga dell'Uomo Ragno riparte da zero, con un reboot che fa tabula rasa della precedente trilogia. Mossa azzeccata quella degli studios hollywoodiani (Marvel e Columbia), non tanto perché il precedente «Spider-Man 3» era davvero un polpettone indigeribile, ma soprattutto perché il regista Marc Webb e i due attori protagonisti (lo stroppicciato Andrew Garfield e la sbruffona Emma Stone, senza dimenticare il grande Martin Sheen) hanno fatto fare al celebre supereroe un bel bagno di umiltà e di ironia. Peter Parker è infatti un liceale emarginato che, abbandonato dai suoi genitori, è stato allevato dagli zii Ben e May, e come la maggior parte dei suoi coetanei, il ragazzo è alle prese con i problemi quotidiani legati alla crescita, tra cui il primo amore, quello per la compagna di scuola Gwen Stacy.

Un giorno, Peter scopre una misteriosa valigetta che apparteneva al padre e decide di indagare sulla scomparsa dei suoi genitori. Le ricerche conducono alla Oscorp e al laboratorio del Dott. Curt Connors, un ex collega di suo padre. Ben presto, Peter dovrà scontrarsi con l'alter ego di Connors, the Lizard, e fare i conti con l'improvvisa comparsa di strani superpoteri che determineranno il suo destino. I temi legati al personaggio (creato da Stan Lee e Steve Ditko nel lontano 1962) ci sono dunque tutti: l'elaborazione del lutto per la perdita dei genitori, la solitudine adolescenziale, la violenza urbana, la necessità di una dimensione morale entro cui usare i propri superpoteri, la questione bioetica della vulnerabilità del corpo umano e la possibilità di un suo superamento scientifico (strada, questa, molto battuta dal cinema americano contemporaneo, vedi «Avatar» e dintorni), ma a rendere a suo modo speciale questo nuovo Spider-Man è la sua dimensione umana, fatta di tante piccole cose, drammatiche e curiose (quando è «in missione» gli squilla il telefonino e dall'altra parte c'è la fidanzatina che lo cerca), tant'è che la prima parte la pellicola sembra davvero una specie di college-movie. Poi, quando il film parte, è una meraviglia, un immaginifico e puro concentrato di azione, spettacolo e arditezze formali (tra cui le stupende soggettive aeree in movimento). Mai forse come in questo film l'uso del 3D è giustificato: «The Amazing Spider-Man» mostra le formidabili potenzialità espressive che oggi ha questa tecnologia, soprattutto quando si mette «al servizio» di una storia originale. Forse il futuro del cine-fumetto (ri)passa da qui.

Marco Luceri06 luglio 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA