E' tempo di Festival dei Popoli

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E' tempo di Festival dei Popoli

Un giro del mondo in settanta film, per avere uno sguardo su più realtà possibili. Dal 10 al 17 novembre

FIRENZE - Un giro del mondo in settanta film, per avere uno sguardo su più realtà possibili, grazie al potere del cinema e alla straordinaria e inafferrabile bellezza del reale. È il viaggio che si appresta a farci fare il Festival dei Popoli (10-17 novembre al cinema Odeon), il festival di documentari che è anche il più antico, prestigioso e importante appuntamento cinematografico fiorentino. Cinquantatré anni di storia e non sentirli, anzi il festival negli ultimi quattro anni, prima con la direzione di Luciano Barisone e poi con quella di Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci, è tornato più vivo e frizzante che mai, anche come luogo di alta formazione professionale, basti pensare che Bonsanti a settembre è stata chiamata a dirigere il festival Cinéma du Réel di Parigi.

Il futuro del Festival dei Popoli sembra dunque scritto nella forza del suo passato e non è un caso, forse, se l’ospite d’onore di quest’anno sarà un grande vecchio come Raymond Depardon, uno dei più originali esteti dell’immagine contemporanea, fotografo e cineasta, esploratore di mondi lontani e di radici culturali, che sarà a Firenze (l’11 all’Istituto Francese) per presentare il suo ultimo documentario, Journal de France. È ancora l’avventura come percorso di conoscenza nella Storia e nel presente al centro delle opere di Andrés Di Tella, tra i migliori documentaristi sudamericani di oggi, a cui sarà dedicata la retrospettiva, con otto film sulla politica e la cultura dell’Argentina, che solo qualche anno fa fu strozzata da una crisi economica devastante, per certi versi simile a quella che assedia oggi il Sud Europa, raccontata dal talentuoso Tony Gatlif in Indignados.

Dal vecchio continente al resto del mondo:Nuclear Nation di Atsushi Fanahashi narra i dodici mesi post-tsunami degli abitanti di un villaggio vicino a Fukushima, mentre Portland2 Portland è il racconto del viaggio americano coast to coast che i giornalisti Beppe Severgnini e Karl Hoffman hanno fatto durante la sfida elettorale tra Obama e Romney. Per arrivare poi all’Italia, a cui è dedicata da quest’anno la sezione Panorama in Cantiere, in cui saranno presentati dei work in progress, tra cui Cantiere per Ulisse del fiorentino Giovanni Cioni, che mette insieme storie di vita raccolte nel centro di socializzazione «il Ponterosso» a Firenze.

Spazio anche ai documentari musicali: sarà uno di questi ad inaugurare il festival: il ritratto che Klaartje Quirijns ha fatto, in Inside Out, del celebre fotografo e regista olandese Anton Corbijn, l’uomo che ha immortalato leggende del rock come gli U2, i Rolling Stones e Lou Reed; La notte di Tropicália, con la grande tradizione della musica brasiliana e con The Secret Disco Revolution, sui principali protagonisti della disco music.

Marco Luceri06 novembre 2012 (modifica il 07 novembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA