IL FILM

Il thriller di Villa Caruso Bellosguardo

Il film Vitrum- Riverberi del registra lastrigiano Marco Cei verrà presentato in anteprima venerdì 18 gennaio al Teatro della Arti di Lastra a Signa

IL FILM

Il thriller di Villa Caruso Bellosguardo

Il film Vitrum- Riverberi del registra lastrigiano Marco Cei verrà presentato in anteprima venerdì 18 gennaio al Teatro della Arti di Lastra a Signa

Anche se si sono svolte a casa «sua», il fantasma di Enrico Caruso non ha disturbato le riprese: «Ci ha lasciato girare, forse perché la storia è pertinente non se l'è presa». Scherza Marco Cei, regista del film Vitrum- Riverberi nello specchio, il thriller girato a Villa Caruso Bellosguardo, che verrà presentato in anteprima venerdì 18 gennaio al Teatro della Arti di Lastra a Signa.

Cei, 40 anni lastrigiano ha già alle spalle numerose pellicole e importanti collaborazioni dietro la macchina da presa, ma è al suo primo lungometraggio. Già da piccolo disegnava strisce e fumetti, crescendo ha deciso di seguire la strada del cinema: a Roma si è diplomato alla Nuct, firmando corti e mediometraggi come «Aforismi», premio della giuria al Cinecittà Internet Festival, «Una per uno» e «Caterina e le Rose». E per il «debutto» con un lungo ha scelto un giallo psicologico, alla Hitchcock fatto di puzzle e incastri narrativi, sul filo della tensione più che dell'azione.

Rebecca scompare nel nulla. Quando i suoi familiari ricevono la telefonata di una persona che dice di averla vista a Villa Serena, si precipitano sulle sue tracce, in quello stesso edificio dove molti anni prima precipitando dalle scale era morta la madre della ragazza. Durante le ricerche, tra ricordi che riemergono dalla memoria, alla realtà si sovrappongono misteriose presenze riflesse negli specchi, riverberi che anno ricomporre i pezzi del mosaico. La location è la cinquescentesca Villa Bellosguardo, dove visse il tenore Caruso ( e dove, si dice, ci sia ancora il suo fantasma) gli attori Giuditta Natali Elmi, Andrea Bruno Savelli, Marzia Risaliti, Lucia Socci e Carlo Monni, per la prima volta in un ruolo drammatico. «E' qualcosa di nuovo» afferma il regista, che ha scritto la trama nel 2006 e ha aspettato anni per produrla. Con una formula innovativa: il film è prodotto dalla Diogene Srl, ma cast e troupe (interamente toscane) si sono associati devolvendo il loro compenso in quote produttive e partecipando ai futuri incassi.

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PIÙletti di Firenze

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