LA PRESENTAZIONE UFFICIALE
I Baustelle e il «Fantasma»
Diciannove brani: il nuovo album sarà disponibile dal 29 gennaio nei negozi e nei digital store e da febbraio in tour
Pessimismo senza fastidio. Con il nuovo album «Fantasma», i Baustelle confermano il loro sguardo sul mondo: disincanto, ma creativo, critico, ma leggero. E anche se il singolo «La morte» non lo dà del tutto a vedere –ricalcando la linea musicale dei Mistici dell’Occidente - il gruppo toscano ha alzato l’asticella. I 19 brani che compongono «il concept album sul tempo» (disponibile dal 29 gennaio nei negozi e nei digital store e da febbraio in tour) hanno un respiro ampio, ma vanno saputi gustare. Va un po’ allenato il palato. «Le cose vanno fatte per la grande massa, ma non bisogna neanche auto censurarsi – spiega Bianconi – Spesso il pubblico è pronto ad accogliere novità, e si fa l’errore di sottovalutarlo. Noi invece, non pensiamo mai che non possa capire».
E infatti se ne stanno lì tranquillamente seduti a parlare del loro progetto, senza la minima ansia che le canzoni registrate con l’Orchestra di Wroclaw/Breslavia (Polonia) possano non essere apprezzate, o percepite come troppo complesse: «È chiaro che l’arrangiamento di quel tipo rimanda all’idea di qualcosa di opprimente, anche perché mancano timbriche rassicuranti: la paura dell’ascolto però, si supera». Un po’ come l’idea che un approccio poco speranzoso nei confronti della vita comporti necessariamente una mancanza di leggerezza: «Ho sempre rivendicato il mio diritto di essere pessimista, anche perché sviluppa il mio senso critico e mi aiuta nel mestiere. Se i miei testi lo sono, non significa che non ci sia una lettura anche leggera di quello che viene descritto». In effetti se qualcuno si fermasse alla track list, potrebbe mettersi in allarme: «Il finale», «Primo principio di estinzione», «Secondo principio di estinzione», «L’estinzione della razza umana», «Radioattività».
Chi li conosce può però immaginare che al fondo, nella nebbia di critiche e prese d’atto di una realtà complessa, c’è l’affilata ironia che ha sempre contraddistinto le loro opere. In un contesto del genere, non poteva mancare «Maya colpisce ancora»: «Poverini, sono l’unica cosa che è scomparsa per davvero – sorride Bianconi – Sono gli altri i simboli della degenerazione. Il tempo dell’ottimismo è finito, e credo sia stato anche fin troppo foraggiato da dottrine politiche ed economiche». In questo tempo si muove il Fantasma, “entità che viene dal passato e si palesa nel presente, e rappresenta alla perfezione il modo in cui viene visto il futuro oggi”. Tutto, nella realizzazione del lavoro, ha presupposto ricerca e peculiarità: la band è tornata nel proprio paese d’origine, Montepulciano (Si) ed ha registrato la Fortezza Medicea. Insonorizzate un paio di sale, la regia in quella che è stata anche la stanza del preside quando la struttura era una scuola, e via. I nuovi brani saranno portati in scena con 4 date italiane in anteprima, insieme Ensemble Simphony Orchestra, nata in seno all’Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara. Alla Direzione Enrico Gabrielli, (Calibro 35) che ha firmato molti degli arrangiamenti orchestrali. A Firenze saranno in città il 23 febbraio, al Teatro Comunale, mentre il primo febbraio incontreranno il pubblico alla Feltrinelli di via dei Cerretani (ore 18).
22 gennaio 2013 (modifica il 25 gennaio 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA