OGGI LO SPETTACOLO
Effetto Carmina Burana
Mandela Forum sold out
Oltre seimila persone per Mehta e la Fura dels Baus. «Potevamo anche fare il bis. Ora Abbado e Barenboim»
«La nostra volontà è confermare il Mandela Forum come il più importante e flessibile contenitore della città. Un appuntamento come quello di stasera comportava una serie di problematiche legate all’acustica. L’ultima nostra scommessa è stata non usare l’amplificazione e grazie alla riqualificazione acustica dell’architetto Carlo Carbone anche gli spettatori seduti a 70 metri dal palco non avranno problemi». Così Carlo Bertini del Mandela Forum presenta l’appuntamento di stasera. Già sold out da giorni, ovvero più di 6000 persone si recheranno in viale Paoli per assistere, alle 20,30, ai Carmina Burana di Carl Orff. Una scommessa stravinta, grazie ai nomi in gioco e alla politica dei prezzi. Orchestra e coro del Maggio diretti da Zubin Mehta, allestimento che promette forti emozioni de La Fura dels Baus. Brava, giovane, bella, talentuosa, il soprano californiano di origini etiopi Angela Blue.
Accanto a lei il nostro controtenore Nicola Marchesini e il giovane baritono norvegese Audun Iversen, assoldato dopo la rinuncia del povero Juha Uusitalo, apparso in Valchiria dimagrito e in non perfetta forma fisica. Perché ha un bel dire il geniaccio furero di Carlus Padrissa, «È facile, è facile», ma un minimo di fisico per cantare volando bisogna averlo. «Non è banale riempire il Mandela Forum», sottolinea Bertini. «Il successo è stato tale — ribatte Mehta — che di recite ne avremmo potute fare due. Dobbiamo ringraziare il coraggio della ex sovrintendente che ha accettato la sfida». Si prospettano, commissario permettendo, altre collaborazioni, in primis per i concerti di bacchette come Claudio Abbado o Daniel Barenboim nel prossimo festival. Acqua, fuoco, vento, fantasmagoriche proiezioni, funamboliche performance, baritoni che volano, soprani pappati da mega fiorelloni carnivori, lune crescenti e calanti, gru e quel ritmo incalzante che, come sottolinea Padrissa, «è il pulsare della vita».
«Questo spettacolo — prosegue — è nato per portare nuovo pubblico all’opera. Orff è popolare, ma la qualità musicale è molto alta, il modo in cui tratta il ritmo apre il cammino al contemporaneo». Lo spettacolo è un progetto nato dalla collaborazione fra La Fura e l’Orfeòn Pamplonés, un coro amatoriale di Pamplona formato da un centinaio di elementi che nel 2015 festeggerà i 150 anni della sua fondazione. Talmente bravo che canta in tutto il mondo (a breve Pekka Salonen lo dirigerà in Berlioz). Una bella lezione per le italiche pigrizie. Questa è la prima volta che lo spettacolo non viene interpretato da loro. Il direttore e il manager sono emozionati di far posto a Mehta e al Maggio Musicale. D’altronde, come esimersi? Perché ormai è ufficiale, Mehta e Padrissa si amano. «La collaborazione con la Fura è ideale per me», dice Mehta. «Lui è il direttore musicale della mia vita», ribatte l’altro. E così, fra un ricordo del primo incontro e un commento sullo spettacolo, fanno sognare anche i presenti alla conferenza stampa con progetti meravigliosi. «Dobbiamo fare anche la prima parte, i Catulli Carmina!», si scalda Mehta. «Li faremo — risponde Padrissa — e sulla piazza del Nuovo Teatro potremmo fare un grande spettacolo all’aperto». «E Intolleranza di Luigi Nono, una delle opere più importanti del secondo Novecento, che in Italia non si fa mai, incredibile!», si accalora ancora Mehta. Padrissa, naturalmente, è con lui. La biglietteria, lato Viale Paoli, aprirà alle 18 per il ritiro dei biglietti prenotati. L’accesso all’interno sarà possibile dalle 19. Al termine sarà disponibile il servizio taxi.
08 febbraio 2013© RIPRODUZIONE RISERVATA