il film della settimana
«The Wolf of Wall Street»
Ascesa e caduta di un broker
Il nuovo film di Martin Scorsese
In una delle sequenze iniziali di «Casinò» (1995) si vede un fiume di denaro che scorre lungo una passerella meccanica, mentre la voce off del protagonista ci racconta gli affari della malavita come se fossimo in un documentario-inchiesta. E' la prima immagine che viene in mente guardando il nuovo film di Martin Scorsese, «The Wolf of Wall Street», storia dell'inarrestabile ascesa e dalla rovinosa caduta di un broker nella New York dell'alta finanza, in quegli anni Ottanta che scambiarono il diritto alla felicità con il diritto alla ricchezza. Non si tratta di un parallelismo tra due film molti diversi tra loro, ma piuttosto della conferma di un tocco stilistico a cui il regista americano non sembra voler rinunciare e che viene fuori spesso quando la sua cinepresa inquieta e tormentata è determinata a muoversi senza pace.
E' per questo che il protagonista Jordan Belfort (un grandissimo Leonardo Di Caprio) “racconta” tutto il film dal suo punto di vista (a volta anche con sguardi in macchina e interpellazioni dirette nei confronti dello spettatore), in un cortocircuito continuo tra soggettività e oggettività. Scorsese fa dunque Scorsese, e si sa, quando il vecchio leone del cinema americano ritrova la strada siamo sempre sicuri di trovarci di fronte a un grande film. Proprio perché ha questa particolare struttura, «The Wolf of Wall Street» ha il pregio di non essere troppo moraleggiante, fermandosi sempre un attimo prima di cadere nel qualunquismo. E' infatti sul filo del rasoio che Scorsese narra l'orgia continua (di sesso, denaro, droga, potere) di un uomo che in nome della ricchezza passa sopra a tutto e diventa a suo modo l'icona di un mondo impazzito (i suoi dipendenti lo adorano). Non è la vita di un «bravo ragazzo» quella raccontata nel film, ma l'esistenza di un farabutto allo stato puro, che spinge al limite ogni cosa, tant'è che il film assume la forma estetica del suo modo di guardare la realtà: tutto è in sovrabbondanza, tutto è debordante e sontuoso, spregevole e dorato. Una meraviglia di immagini, suoni, rumori (qualcuno conterà le decine di «fuck» contenute nel film?) e sollecitazioni visive che alla fine si rivelano per quello che sono: una pura illusione. Viva Scorsese e God Bless America.
Regia: Martin Scorsese; Interpreti: Leonardo Di Caprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey; Sceneggiatura: Terence Winter; Fotografia: Rodrigo Prieto; Musiche: Howard Shore; Montaggio: Thelma Schoonmaker; Scenografia: Bob Shaw; Costumi: Sandy Powell; Produzione: Appian Way; Distribuzione: 01. USA, 2013, 180'.
In Toscana è in queste sale: Firenze: Adriano, Fulgor, Odeon, Marconi, The Space, Uci; Arezzo: Uci; Campi Bisenzio: Uci; Cecina: Tirreno: Empoli: Excelsior; Grosseto: The Space; Forte dei Marmi: Nuovo Lido; Livorno: Gran Guardia, The Space; Lucca: Astra; Massa: Splendor; Montecatini: Imperiale; Montevarchi: Cine8; Orbetello: Supercinema; Pisa: Isola Verde; Pistoia: Roma; Pontedera: Cineplex; Prato: Eden, Omnia Center; Poggibonsi: Politeama; Santa Croce sull'Arno: Lami; Siena: Metropolitan; Sinalunga: Uci; Scandicci: Cabiria; Sesto Fiorentino: Grotta; Viareggio: Eden.