Milano, 25 marzo 2014 - 11:44

Diciassette teatri per la Bielorussia
Dalle Murate alla West Cost

Diciassette teatri al mondo per parlare all'unisono di Bielorussia. E di censura nel Paese

di Ludovica Zarrilli

shadow

Diciassette teatri al mondo per parlare all'unisono di Bielorussia. E di censura. È fissato per martedì 25 marzo (alle 21), nella sala delle Vetrate, nel complesso delle Murate, l'appuntamento con “Belarusian dream Theater”, performance messa in scena dal The global theatre project, progetto teatrale che traccia un filo rosso tra Firenze e la West Coast degli Stati Uniti e che per questa speciale occasione propone un doppio spettacolo. «Il 25 marzo – spiega Bari Hochwald, direttore artistico del The global theatre project, che si divide tra la Toscana e la California – è la giornata della libertà bielorussa. In questo giorno, 17 teatri di tutto il mondo, dal Canada all'Australia, passando per la Bielorussia stessa, metteranno simultaneamente in scena i testi teatrali vincitori di un concorso internazionale per brevi scritti dedicati alla situazione nel Paese».

Firenze è l'unica città italiana ad aver aderito al progetto e per diffondere in maniera più efficace il messaggio il The Global Theatre project ha pensato bene di realizzare una serata gemella dall'altra parte del globo, a Los Angeles, dove prenderà vita un secondo spettacolo (alle 20 ora locale di martedì), per il pubblico statunitense, al Boston court center for perfoming arts. «L'obiettivo di questa serata (a ingresso gratuito, ndr) è di stimolare una maggiore attenzione riguardo alla violazione dei diritti umani in Bielorussia – spiega Bari -, il dilagare della censura e lo stato di esilio della compagnia teatrale Belarus Free Theater».

Belarus Free Theater è una compagnia teatrale indipendente, costretta a esibirsi in segreto a causa dell'alto rischio di ripercussioni da parte delle autorità locali; molto amata all'estero, soprattutto nel nord Europa dove si è spesso esibita, la compagnia ha per questo deciso di far fare a vari teatri sparsi per il mondo, da cassa di risonanza per la situazione del Paese. «In Bielorussia più di mille persone spariscono ogni anno – continua Bari -, manifestare con cartelli e gridare slogan è proibito e la censura dilaga. Il teatro è espressione, comunicazione, non può essere censurato. È per questo che The Global Theatre project ha scelto di partecipare al progetto. Per dar voce al Belarus Free Theater, per dar voce alla Bielorussia e per dar voce al teatro tutto». Lo spettacolo, destinato ad un pubblico internazionale, sarà in italiano e inglese, sottotitolato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ti potrebbero interessare anche articoli correlati
    [an error occurred while processing this directive]
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT