il film della settimana
Smetto quando voglio
Divertente commedia capace di affrontare con intelligenza il drammatico tema del precariato e della disoccupazione giovanile
Ma che bella sorpresa questo piccolo grande film italiano, «Smetto quando voglio»! In un fine settimana in cui ci vengono propinati nell'ordine: l'intramontabile Robert Redford («All is Lost»), i “soliti” fratelli Coen («A proposito di Davis») e il redivivo «Robocop» ci voleva una bella ventata di vitalità e freschezza. Ed è quello che ci riserva l'opera prima di Sydney Sibilia, una divertente commedia capace di affrontare con intelligenza il drammatico tema del precariato e della disoccupazione giovanile, la vera grande emergenza di cui soffre il nostro Paese.
Al centro della storia c'è un tal Pietro Zinni, geniale ricercatore in Neurobiologia di 37 anni, che viene licenziato a causa dei tagli all'università e deve improvvisamente trovare un modo per sopravvivere. Ma cosa può fare uno che nella vita ha sempre e solo studiato? Semplice: organizzare una banda criminale coi fiocchi. Pietro inizia così a reclutare i migliori tra i suoi ex colleghi, grandi cervelli che ormai vivono ai margini della società facendo i mestieri più disparati. Le loro competenze - Semiotica interpretativa e Epigrafia Latina, Archeologia Classica, Macroeconomia Dinamica, Chimica Computazionale, Antropologia culturale - si riveleranno incredibilmente perfette per il successo nel mondo della malavita. Il modello a cui guarda Sibilia è quello, altissimo, dei “I soliti ignoti” di Monicelli, riuscendo ad attualizzare formule e stili da pura commedia all'italiana. Ecco allora una sceneggiatura ricca di situazioni paradossali e toni da farsa, un gruppo di attori (con esperienze miste tra cinema, teatro e televisione) che si spalleggiano a meraviglia, una regia attenta a seguire – senza mai sbavare – l'evolversi comico/grottesco della storia. E' così che la vicenda del riscatto di questo gruppo di magnifici perdenti ci fa fare un bel bagno di realtà e restituisce finalmente alla commedia il giusto posto che le spetta, ovvero quello di rielaborare sul piano della leggerezza i traumi e le spaccature che attraversano la società. E' vero che una rondine non fa primavera, ma questa bella opera prima ci fa ben sperare per il futuro. Del resto, dopo trent'anni di cinepanettoni sempre più scatologici e di comici che hanno usato l'immaginario berlusconiano per incrementare solo il loro conto in banca (facendoci morire di noia) forse siamo a una vera svolta. Speriamo.
Regia: Sydney Sibilia; Interpreti: Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Libero De Rienzo; Sceneggiatura: Valerio Attanasio, Sydney Sibilia; Fotografia: Vladan Radovi; Musiche: Andrea Farri; Montaggio: Gianni Vezzosi; Scenografia: Alessandro Vannucci; Costumi: Francesca Vecchi; Produzione: Fandango, RaiCinema; Distribuzione: 01. Italia, 2013, 100'.
In Toscana è in queste sale: Firenze: Adriano, Principe, The Space, Uci; Campi Bisenzio: Uci; Livorno: The Space; Massa: Splendor; Montecatini: Excelsior; Montevarchi: Cine8; Pisa: Odeon; Poggibonsi: Politeama; Pontedera: Cineplex; Prato: Omnia Center; Santa Croce sull'Arno: Lami; Sesto Fiorentino: Grotta; Viareggio: Politeama.