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Occupato il Senato accademico

Il motivo della protesta? La privatizzazione dei servizi legati al diritto allo studio e l'uso del numero chiuso

Un gruppo di studenti ha interrotto stamani la seduta del senato accademico nella sede del rettorato in piazza San Marco. Il rettore Alberto Tesi ha così sospeso la seduta per circa mezzora.

LA PROTESTA - «Abbiamo bloccato lo svolgimento del Senato accademico per protestare contro festeggiamenti, a livello europeo, per il decimo anniversario della dichiarazione di Bologna, dove 10 anni fa ministri dell’istruzione di vari Paesi europei hanno sottoscritto un documento di indirizzo che ha istituito - tra le altre cose - la privatizzazione dei servizi legati al diritto allo studio e ha incrementato l’uso violento del numero chiuso». Lo ha detto Matteo Lottini, portavoce degli occupanti ed esponente del Collettivo di Scienze Politiche, parlando con i giornalisti fuori dalla porta dell’aula in cui è stata interrotta la seduta del Senato accademico. Lottini ha poi spiegato che a dare vita all’occupazione sono stati «una cinquantina di studenti dei collettivi di Lettere, Scienze politiche e del Collettivo interfacoltà I 400 colpi. «Quando siamo entrati abbiamo invitato i docenti ad uscire. Loro ci hanno spiegato che la seduta era molto importante ed avrebbero preferito poter andare avanti con i lavori ma poi non hanno fatto troppi problemi e si sono allontanati». I giovani, prima di uscire, hanno scritto con un pennarello sulla targa della porta «Senato del popolo», attaccandovi sotto un cartello con la scritta «Il Senato accademico si pronunci contro: il 3+2; l’aziendalizzazione degli atenei e gli aumenti della tassazione, altrimenti bloccheremo ogni Cda». All’interno della stanza hanno anche lasciato uno striscione con lo slogan «Mai aziende negli atenei».

10 marzo 2010