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il caso

«Marco Biagi non pedala più»
Manifesto contro il professore

Sono state tracciate, a mo' di firma, la sigla Br e la stella a cinque punte. Mentre un liquido maleodorante è stato gettato nella platea del Puccini dove si tiene un convegno sulla destra

Un manifesto che pubblicizza un convegno sul lavoro e sul quale ignoti hanno tracciato la scritta «Non pedala più» in riferimento all’abitudine di spostarsi in bicicletta del professor Marco Biagi, il giuslavorista ucciso a Bologna dalle Br il 19 marzo 2002, è stato acquisito stamani dalla Digos alla facoltà di Scienze politiche di Firenze. Il nome di Biagi viene richiamato nel titolo dell’iniziativa propagandata con il manifesto su cui, inoltre, sono state tracciate, a mo' di firma, la sigla Br e la stella a cinque punte. Simbolo e scritta sono stati fatti con un pennarello di colore rosso. Accertamenti sull’episodio sono in corso da parte della stessa Digos.

Il convegno è previsto per il prossimo 5 maggio nella facoltà fiorentina e viene organizzato da Studenti per la libertà. «È una giornata di approfondimento sulla riforma del mercato del lavoro in occasione dell’anniversario dei 40 anni dallo Statuto dei lavoratori con particolare riferimento alla memoria di Gino Giugni, padre dello Statuto stesso», spiega il coordinatore regionale di Giovane Italia e consigliere regionale del Pdl in Toscana, Tommaso Villa, che al proposito delle scritte e del simbolo brigatista ha parlato di fatto «inquietante» aggiungendo: «Siamo preoccupati per questo clima di odio. Il rettore Alberto Tesi e i presidi delle facoltà al Polo di Novoli intervengano». Al convegno parteciperanno esponenti delle fondazioni intitolate a Marco Biagi, Massimo D’Antona e Giacomo Brodolini.

Un liquido maleodorante e alcuni volantini contro il dibattito «Non solo anni di piombo. Campi Hobbit, destre immaginarie e dintorni» sono stati gettati nella platea del teatro Puccini, dove si terrà la presentazione del libro scritto da Marco Tarchi. Vigili del fuoco e carabinieri, unitamente a personale della digos, sono intervenuti poco fa dopo la segnalazione del direttore del teatro. Secondo quanto si apprende, il liquido, versato tra le poltroncine, sprigiona un forte e cattivo odore. I volantini fanno riferimento alla data del 29 aprile, anniversario di piazzale Loreto: «A Milano c’è ancora posto». Il teatro Puccini era aperto per la presenza di una scolaresca: questo avrebbe, secondo gli inquirenti, agevolato l’incursione.


28 aprile 2010

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