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la protesta

Studenti e Cobas in piazza
Sede di Bankitalia incatenata

Il corteo di protesta, a cui hanno aderito anche i collettivi studenteschi di sinistra, è partito intorno alle 10 da piazza San Marco. Fumogeni e striscioni

FIRENZE - Disagi a traffico e trasporto pubblico per lo sciopero indetto oggi da Cobas e sindacati di base contro le misure varate dall'uscente governo Berlusconi per affrontare la crisi. Il corteo di protesta, a cui hanno aderito anche i collettivi studenteschi di sinistra, è partito intorno alle 10.15 da piazza San Marco per poi concludersi davanti alla Fortezza. In testa un nuovo striscione: «Uniamo le lotte, uniamo il conflitto». Un migliaio, 600 secondo la questura, hanno prima percorso via Cavour, poi via degli Alfani per raggiungere via dell'Oriolo. Insieme Cobas, il movimento Lotta per la casa, studenti medi e Collettivi. Presenti anche la lista studentesca Studenti di Sinistra. In testa i collettivi.

Nel corso del corteo si sono registrate scritte sui muri: (Nè Monti nè Tremonti potere ai proletari). Qualche sputo sulle vetrine di Unicredit in piazza Salvemini. Poi lo striscione e fumogeni sotto la Banca d'Italia. Sono state messe anche catene , come azione dimostrativa, all'ingresso del cancello della banca. Striscione anche sotto la sede della Regione e poi sotto Confindustria. Ma alla fine, il corteo si è svolto regolarmente senza nessun incidente e il percorso è stato rispettato. A causa dello sciopero, sono previsti disagi anche sulle linee Ataf, i cui autisti aderenti ai Cobas incroceranno le braccia dalle 20 a mezzanotte.

Studenti e Cobas in piazza
  • Studenti e Cobas in piazza
  • Bankitalia incatenata
  • L'altra protesta su Ponte Vecchio

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«Basta morti sul lavoro, ora tocca a voi»: questa la scritta, con aggiunta di stella rossa, sullo striscione appeso al portone della sede fiorentina di Confindustria da alcuni partecipanti alla manifestazione contro Governo e crisi organizzata nel capoluogo toscano da Cobas, studenti e collettivi. Un gruppo di giovani ha poi collocato e acceso, a corredo dell' «installazione» alcuni fumogeni rossi su una finestra adiacente alla porta. Poco prima il corteo ha sostato di fronte alla stazione ferroviaria per ascoltare il comizio volante di Riccardo Antonini, il ferroviere consulente di parte per i familiari delle vittime nell'ambito dell'inchiesta per la strage di Viareggio, licenziato dalle Ferrovie. Il suo intervento è stato a lungo applaudito dai manifestanti, che hanno anche esposto striscioni in solidarietà con lui e con gli «ingiustamente licenziati». «Quella di Viareggio era una strage annunciata - ha ribadito Antonini - e si poteva evitare, anche secondo quanto dicono alcuni dirigenti». Quanto al suo caso ha poi aggiunto «Moretti mi aveva annunciato più volte che prima o poi sarei stato licenziato: detto e fatto».

L’altra faccia della protesta. Mentre il corteo sfila per le strade della città, due striscioni e un salvadanaio (in cartone) compaiono improvvisamente su Ponte Vecchio, alle 11. Si tratta dell’iniziativa congiunta degli studenti universitari di Centrosinistra per l’Università- Firenze, Diritti A Sinistra- Pisa e Sinistra Universitaria Rete Universitaria Nazionale-Siena, che chiedono al nuovo Governo Monti di salvare il diritto allo studio. «Attualmente è in discussione il decreto di riforma del Diritto allo studio Universitario- spiega Alberto Giusti, esponente del CSX-Firenze - che andrebbe a restringere il numero degli idonei alla borsa di studio, attraverso limiti più stringenti in termini di requisiti Isee oltre che di numero di crediti formativi da raggiungere per il suo mantenimento. E’ per questo che ci siamo dissociati dal corteo di stamattina: la protesta è stata strumentalizzata e trasformata in una sorta di sciopero generale. Così facendo si sono persi di vista i problemi reali, che non potevamo permettere passassero in secondo piano proprio nella Giornata Mondiale per il diritto allo studio».

Manifestazioni anche a Pisa. Circa 300 studenti hanno manifestato a Pisa, in occasione della Giornata internazionale di mobilitazione degli studenti, scandendo slogan contro la «crisi creata dalla finanza globale», il Fondo monetario internazionale, la Bce e anche contro il Governo Monti. Il corteo ha attraversato le principali vie del centro, rallentando fortemente il traffico sui lungarni, ma senza provocare disordini. In un'improvvisata assemblea pubblica gli studenti, che nel frattempo su sono uniti ai partecipanti a un presidio organizzato da Cobas e Rete dei comunisti, al quale ha aderito anche il Prc, per lamentare la situazione di precari e pensionati, hanno preso le distanze anche dal nuovo Governo Monti che, dicono, «proprio a studenti, precari e pensionati vuole fare pagare il debito e la crisi globale».

Gaetano Cervone
Sonia Muraca
17 novembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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