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universita'

La carica degli aspiranti medici

Ore 9.30 in punto, 2.200 ragazzi (per 280 posti) affollano l'ingresso del plesso Morgagni (sotto la pioggia): è il giorno del test di ingresso a Medicina e Odontoiatria

Ore 9.30 in punto, le aspiranti matricole affollano l'ingresso del plesso Morgagni (sotto la pioggia). È il giorno del test di ingresso a medicina e odontoiatria dell'Università di Firenze e di Siena. Un esercito di studenti è pronto: oltre duemiladuecento ragazzi per 280 posti. Tutto il plesso è stato riservato alla prova: vietato l'ingresso ai non autorizzati. C'è chi è agitatissimo e chi ha preso tutto con filosofia: «Come va va, male che vada mi iscriverò da un'altra parte». A colpo d'occhio davanti al complesso universitario sfila una processione di ombrelli colorati. Molti dei ragazzi hanno deciso di aspettare che spiova sotto il parcheggio di fronte all'università. Sigarette in mano per sfogare la tensione, qualche chiacchiera con i vecchi compagni di liceo. E c'è anche chi viene accompagnato dai genitori.

Le porte del plesso si aprono e comincia il lento ingresso. All'ingresso una bacheca ricorda

agli iscritti al test, in ordine alfabetico, la loro postazione. Praticamente il 50% delle aule di tutto il complesso è stato adibito al test, con 160 persone nello staff per verificare gli studenti, fare assistenza nelle aule e controllare il corretto svolgimento delle prove. Il primo passo è quello della registrazione degli studenti ai quali viene dato un badge: «Dentro il complesso universitario ci saranno soltanto studenti autorizzati», spiega la direttrice Maria Grazia Catania. Quest'anno oltre alla prova di medicina viene fatta contemporaneamente anche quella di odontoiatria: «Visto il numero degli iscritti, maggiore rispetto all'anno scorso, abbiamo avuto bisogno di occupare tutto il plesso», spiega la direttrice. Cominciano a formarsi le code di fronte alle aule e l'agitazione monta: «Non mi faccia parlare...» dice una ragazza, carta d'identità in mano.

Tutto il test è scandito da un vademecum dettagliato. Ed è anche previsto che vengano fatti depositare borse e zaini e fatti mettere lungo le pareti dell'aula. I cellulari devono essere rigorosamente spenti: «Se dovessimo sentire squillare il cellulare – ricorda Catania in una delle aule – il vostro test sarà compromesso e voi costretti a uscire». Per un attimo i ragazzi ci pensano, e nonostante avessero già spento i telefoni, si rialzano in massa a controllare ancora una volta. Intorno alle 10 arrivano i “plichi”. Sono i test arrivati direttamente dal ministero, sigillati a perfezione. Due studenti a caso aprono le scatole e i test vengono consegnati a tutti. La prova durerà due ore: «Mi sono preparata parecchio, ho anche frequentato i corsi di preparazione, speriamo bene, dice uno studente - Alla fine serve anche un po' di fortuna...» aggiunge il suo amico.

Federica Sanna
05 settembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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